Cronaca
12 luglio 2012
Vigilantes anti-abusivi sulla spiaggia vip
FORTE DEI MARMI. La spiaggia è quella nobile di Forte dei Marmi. Là dove sotto il solleone sbuffano congestionati dalla calura russi, industriali, personaggi patinati, mentre latita, alla voce presenze, la “middle class” dilaniata dalla crisi, il fenomeno della borsa taroccata e del “massaggio 5 euro” delle giovani cinesi, non sembra conoscere sosta. Un abusivismo «mai visto prima: il numero dei venditori sembra quasi raddoppiato rispetto ad un anno fa.
Così quattro bagni – Royal, Carlo, Annetta e Bruno posizionati ad un soffio di brezza dal mito della Capannina – accertato che «il Comune di soldi non ne ha e di mandare pattuglie su spiaggia non se ne parla se non in casi di estrema gravità», hanno deciso di ingaggiare alcuni vigilantes chiamati a controllare un fronte di litorale lungo 150 metri.
Vigilantes, di una società di Prato, con in dote tesserino di riconoscimento, camicia bianca, calzoncini blu, cappellino con visiera.
«Non siamo degli sceriffi e non inseguiamo nessuno: il messaggio deve essere chiaro, perché è facile fare demagogia in questi casi e scadere nello pseudo-razzismo – raccontano le due guardie giurate di turno sotto il sole a picco -: una volta che la massaggiatrice o il venditore abusivo si avvicinano al cliente, ci accostiamo a nostra volta e diciamo al bagnante che comprare articoli contraffatti o ancora farsi massaggiare è vietato per legge e si va incontro a sanzioni: in sostanza facciamo un’azione preventiva, per scoraggiare sia l’ambulante che il cliente, a ricorrere a contrattazioni e prestazioni. La prima volta si avverte, la seconda informiamo i vigili. E scatta la multa».
Due vigilantes sono stati avvicinati dai cosiddetti capi dell’organizzazione che sta alle spalle dei venditori senegalesi. Capi che hanno detto di voler “continuare a fare quello che fanno da 14 anni: non fateci la guerra, perché poi la guerra saremo noi a farvela a voi”. Una minaccia di cui abbiamo messo a corrente chi di dovere» spiegano i balneari.