Cronaca
19 luglio 2012
Guardia giurata annegata Actv pagherà 700 mila euro
Raggiunto l’accordo tra le parti per il risarcimento della morte di Alessio Maggio Era scivolato in acqua da una passerella dell’azienda in Riva degli Schiavoni
di Manuela Pivato
Udienza di intesa ma non del tutto. A sorpresa, infatti, è saltata fuori l’ex moglie brasiliana di Maggio, che ha rivendicato una parte del congruo risarcimento.
Le parti si ritroveranno di nuovo il prossimo 8 ottobre, data nella quale il gip Scaramuzza dovrà decidere se emettere un provvedimento di archiviazione (ipotesi più probabile)o rinviare a giudizio i vertici di Actv.
I fatti risalgono alla sera del 24 giugno del 2008 quando, durante il suo giro per controllare la Riva degli Schiavoni e i mezzi Actv, Maggio era caduto in acqua da una passerella posta tra la riva e la motonave «Bragora».
Poco distante da lui c’era un marinaio dell’azienda che aveva immediatamente dato l’allarme, ma Maggio era sparito nel buio dell’acqua e venne ritrovato soltanto la mattina seguente.
Il medico legale aveva spiegato che non aveva potuto appurare la causa del decesso dell’uomo perché chi aveva eseguito l’autopsia non aveva prelevato dal corpo tutti quei reperti necessari a stabilire le cause della morte. Conoscere esattamente le ragioni del decesso era infatti fondamentale ai fini dell’inchiesta: i parenti di Maggio, infatti, sostenevano che l’uomo godeva di ottima salute e che sarebbe caduto in acqua proprio a causa della passerella traballante. Sarebbe scivolato in acqua, avrebbe battuto la testa perdendo i sensi e quindi sarebbe annegato.
I difensori degli indagati, supportati da numerosi consulenti di parte, affermavano invece che Maggio sarebbe caduto a causa di un malore e avrebbero individuato una serie di patologie, anche gravi, di cui avrebbe sofferto da tempo. Alla fine, però, è stato raggiunto l’accordo sul risarcimento e, se non ci fosse stato il colpo di scena dell’ex moglie, ieri l’intera vicenda si sarebbe chiusa.