Cronaca
16 giugno 2012
Vigilantes privati in zona San Marco, negozianti perplessi
L’idea dell’Ascom per contrastare il commercio abusivo non convince molti commercianti: «Basta spese»
Provocazione prima di tutto: questo l’effetto che voleva sortire la proposta del vicepresidente dell’Ascom Marco Francalli di istituire dei vigilantes privati pagati dai privati per fronteggiare il commercio abusivo, che secondo i commercianti hanno raggiunto un livello esasperante. Un livello tale che a Tommaso che lavora in un negozio di ottica in Calle Larga San Marco fa pronunciare parole forti: «I Vigilantes? Se sparano ben venga».
Ovviamente anche la sua era una provocazione, ma il messaggio, quello si viene “sparato” dritto verso il Comune: «Pochi controlli e non c’è volontà di risolvere il problema, se mettessero 10 vigili a controllare gli accessi della città, i venditori abusivi, così oramai tristemente chiamati nel linguaggio collettivo- non arriverebbero da queste parti». Se in Calle Larga San Marco sono tutti d’accordo sull’istituire i vigilantes, poco distante in Via XXII Marzo ci sono dei distinguo, in particolare quando si parla di metter mano al portafogli: «Pagare ancora? Non ci sto, già paghiamo tanto di tasse, che si mettano i vigili a fare il loro lavoro, sono pagati per quello», spiega Manuel della bancarella posta all’inizio della via a lato dello stazio dei gondolieri. Ieri mattina le strade risultavano comunque sgombre e il passaggio dei vigili c’è stato, in diversi punti dell’area marciana. “Se fosse per me ben venga i vigilantes, sono anche disposto a pagarli», spiega Renato Manzoni, commerciante in Via XXII Marzo, «questo è un problema legato alla sicurezza, quando scappano dai vigili travolgono tutti».
C’è chi però non trova che i controlli siano insufficienti: Roberta, commessa al negozio delle sorelle Sent sul ponte di San Moisé racconta: «Sono diversi anni che lavoro qua, devo dire che i vigili si vedono e mi sembra che i controlli vengono fatti». Tornando però in Calle Larga San Marco i commercianti fanno voce unica: «In primo luogo sono un amante dell’Africa, ci sono stato e ho un rispetto assoluto della loro cultura, in particolare di quella senegalese, ma il fenomeno della vendita abusiva va assolutamente contrastato, è illegale e in quanto tale servono maggiori controlli», sottolinea Ugo Maddalena, negoziante di vetri proprio davanti all’esercizio commerciale di Marco Francalli.
Il problema in realtà non è qualcosa di nuovo e prima o poi tutte le giunte, i prefetti, i comandanti dei vigili e i questori si ritrovano per le mani questa “patata bollente”, che per ora nessuno è riuscito a risolvere. «Assolutamente no ai vigilantes privati, che poi passiamo per essere fascisti, ci sono i vigili e quello è il loro lavoro», spiega Giuseppe Guetta.
Giacomo Cosua