«Treno incendiato, poco prima cacciate quattro persone»

Cronaca

19 giugno 2012 | 9:06

L’ INTERVISTA

«Treno incendiato, poco prima cacciate quattro persone»

Il responsabile del consorzio di vigilanza: «Sui treni bivaccavano cento persone, poi sono scese del 20 per cento»

treno_a1--180x140.jpgDieci minuti prima che venisse appiccato il rogo sul treno al binario 7 della stazione di Bergamo, due vigilanti avevano cacciato quattro persone che lo avevano scelto come bivacco per la notte. A raccontarlo è Andrea Arpino, responsabile tecnico di Gisa, il consorzio incaricato da Trenord per il servizio di vigilanza.

Da quando ci siete?
«Dal primo giugno, dalle 22 alle 6. All’inizio, come da contratto, con due unità cinofile, ogni persona con un cane. Poi, però, sono state rinforzate a tre con punte di quattro».

Perché?
«I primi giorni abbiamo visto una massiccia presenza di tossicodipendenti e senzatetto. Venivano allontanati da un treno, ma salivano su un altro».

Per presenza massiccia che cosa intende?
«Cento persone».

Sui numeri ci sono stati dei contrasti tra Trenord e istituzioni.
«Cento persone c’erano tutte. Le ho viste personalmente: una sera, in nemmeno due ore, ce n’erano cinquanta».

Minacce o ritorsioni per la vostra presenza?
«No, no, per carità».

Problemi?
«Più che altro chi frequenta la stazione ha imparato a conoscere i nostri orari, quindi cerca di salire sui treni prima che arriviamo».

Sui treni abbandonati?
«No, su quelli parcheggiati per ripartire il giorno dopo».

Quelli dei pendolari?
«Certo. Ecco perché Trenord ha questi problemi. Le imprese di pulizia puliscono, poi di notte ci dormono i barboni e al mattino sale l’utenza. Così i convogli sono sporchi e maleodoranti. Ecco perché è stato chiesto il nostro servizio».

I vigilanti non sono guardie giurate, quindi non girano armati. Che cosa sono?
«Il termine corretto è “sorveglianti con unità cinofila”».

Devono avere dei requisiti particolari?
«No, non c’è bisogno di comunicazioni particolari».

Il prefetto ha sollevato delle perplessità sul vostro titolo per occuparvi di pubblica sicurezza. Voi a che titolo operate?

«Vogliamo essere un deterrente per evitare che i barboni vadano a dormire tutte le notti sui treni. Stiamo svolgendo il servizio nel rispetto di tutte le normative esistenti».

Funziona?
«Dai cento iniziali, ora saranno calati del 20-30 per cento. Macchinisti e operatori delle pulizie sono soddisfatti».

Sarà anche questione di caldo, con il bel tempo non serve un vagone dove dormire.
«Ma non si sta male sui treni, nemmeno con il caldo».

Nessuna arma, tranne i cani, quindi.
«Sì, ma si tenga presente che i cani, con museruola e guinzaglio, sono ben addestrati. Sono dogo argentini e rottweiler».

Se accade qualcosa, che cosa fate?
«Siamo costantemente in contatto con la centrale operativa di Trenord e con le forze dell’ordine. Chiamiamo loro».

E ora c’è paura?
«Il servizio prosegue, mica si ferma. Tre persone fisse. Siamo in via sperimentale per sei mesi».

Giuliana Ubbiali

http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_giugno_19/treno-incendiato-vigilanza-guardie-vagoni-bergamo-201661226950.shtml

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