Cronaca
05 giugno 2012
Guardia giurata in manette
Aveva accusato ingiustamente un immigrato albanese di possedere illegalmente una pistola
TRENTO. Scene che si vedono solo nei telefilm americani degli anni ’70. Quelli con il poliziotto cattivo che, per incastrare un poveraccio, gli nasconde in casa un pacchetto di droga o una pistola. Stavolta, secondo i carabinieri, una scena come questa c’è stata per davvero, a Grumo San Michele, il 23 agosto 2011.
Il protagonista in negativo è una guardia giurata, Patrick Faustini, 37 anni di Mezzolombardo. E’ finito agli arresti domiciliari su richiesta del pm Marco Gallina con l’accusa di calunnia, danneggiamento e porto abusivo d’arma. Naturalmente le accuse nei suoi confronti devono essere tutte verificate da un giudice.
Quel 23 agosto, Faustini e un collega della stessa agenzia di vigilanza privata chiamarono i carabinieri dicendo che un albanese di 55 anni, Ndue Vukaj, aveva infranto i vetri di un’auto in sosta e poi aveva lasciato cadere un sacchetto. Dentro, c’era una pistola con la matricola abrasa. I carabinieri arrestarono, a Grumo, l’albanese. Ma il racconto delle due guardie giurate iniziò a fare acqua ai primi riscontri. Le due versioni non combaciavano: c’erano dettagli che non tornavano e ai carabinieri del nucleo investigativo di Trento venne il dubbio che il racconto dei vigilantes non fosse tutto giusto. Iniziarono i riscontri. Le due guardie giurate vennero ascoltate più volte. Le contraddizioni aumentarono ed è emerso che l’albanese, che dal primo momento aveva respinto ogni accusa, non c’entrava nulla. Aveva avuto solo il torto di aver discusso più volte con Faustini. L’albanese, infatti, dormiva nella stazione di San Michele o in altri edifici. Faustini era il responsabile della zona per conto del suo istituto di vigilanza. Per questo deve aver scacciato qualche volta quell’uomo. Forse hanno discusso e litigato. Per questo, è l’ipotesi dei carabinieri, Faustini deve aver deciso di farla pagare all’albanese e ha detto di averlo visto rompere il vetro dell’auto e abbandonare il sacco con la pistola. Peccato che si fosse inventato tutto.
(u.c.)
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