Banda dei kalashnikov tre condanne, 11 anni a Ballone

Cronaca

21 giugno 2012

Banda dei kalashnikov tre condanne, 11 anni a Ballone

L’ex componente della banda Battestini accusato del colpo da due milioni a Dragonara Pene pesanti anche a Longo e Perfetti. Tra i sei assolti anche l’ultrà biancazzurro Nobile

di Simona De Leonardis

kalashnikov.jpgPESCARA. Tre condanne e sei assoluzioni per la cosiddetta banda dei kalashnikov, finita in carcere a settembre del 2007 per l’assalto da due milioni di euro al furgone dell’Ivri del 3 febbraio 2006 a Dragonara, e per altre rapine commesse tra il 2002 e il 2003. Dopo sei udienze e più di quattro ore di camera di consiglio, venerdì il collegio giudicante del tribunale di Chieti presieduto da Alberto Iachini e composto da Isabella Maria Allieri e Antonella Redaelli ha condannato a dodici anni l’ex guardia giurata pescarese Franco Perfetti (61 anni, difeso da Paolo Marino) e i due pescaresi di 51 e 44 anni Massimo Ballone (l’ex componente della banda Battestini difeso da Carlo Di Mascio) e Maurizio Longo (assistito da Giancarlo De Marco) per i quali il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto rispettivamente 15, 17 e 15 anni. I tre, sulla base delle dichiarazioni rese e ritrattate da Nino Mancinelli, uno degli arrestati di allora morto durante una rapina di un anno fa; sulle ammissioni dello stesso Perfetti e sulla base di due schede telefoniche riconducibili a Longo e a Ballone (che peraltro quel 3 febbraio aveva avuto un permesso per un esame all’Aquila che non ha sostenuto), sono accusati di aver bloccato, con un Fiat Doblò e una Croma, il portavalori dell’Ivri con tre guardie giurate a bordo, costringendole a scendere, con la minaccia di un congegno esplosivo e i colpi di un kalashnikov contro lil furgone, mentre, con una mola, aprivano il vano posteriore portandosi via 1.960mila euro e le pistole delle guardie.

Assolti per non aver commesso il fatto, invece, i pescaresi Paolo De Luca e l’ultrà biancazzurro Mimmo Nobile (difeso dall’avvocato De Marco) e il vastese Antonio Torino (avvocato Danielle Mastrangelo). Quanto agli altri colpi, sono stati assolti per non aver commesso il fatto De Luca (avvocato Di Mascio), Giorgio Di Luzio (avvocato Valerio Argentieri) e Torino accusati della rapina da 282mila euro del 9 dicembre 2003 a un altro portavalori Ivri; De Luca, Miranni, Rutigliano e Nobile per la rapina all’area di servizio Sarni a Brecciarola il 16 febbraio 2002 ; De Luca, per la rapina alla Banca di credito cooperativo Sangro di Miglianico del 4 aprile 2002, e per il furto di 311 colli di camice a Chieti tra il 22 e il 28 dicembre 2002 per cui invece è stato condannato Perfetti. Accuse costruite sulla base delle dichiarazioni rese, salvo poi ritrattarle in sede di incidente probatorio, da Mancinelli. Ma proprio sull’attendibilità di quest’ultimo si è giocata la partita tra accusa e difesa.

In particolare, l’avvocato Di Mascio, difensore di Ballone e De Luca, nell’ultima udienza ha fatto riferimento proprio alla rapina all’autogrill di Brecciarola per dimostrare l’inattendibilità di Mancinelli il quale aveva raccontato di aver organizzato il colpo con De Luca e i romani Miranni e Rutigliani, esecutori della rapina, salvo poi essere contraddetto dalla stessa parte offesa che invece riconobbe il rapinatore in un pugliese residente in Veneto. Una circostanza che ha convinto il pm Falasca a chiedere l’assoluzione per i romani, offrendo l’assist a Di Mascio per dimostrare l’inattendibilità di Mancinelli anche per quanto riguarda il colpo a Dragonara dove, l’unico a essere riconosciuto da una delle guardie giurate fu proprio Mancinelli, descritto come il conducente del Doblò che supera il portavalori con il lampeggiante acceso prima di bloccarlo. Una testimonianza che ha contraddetto quella di Mancinelli, che aveva invece raccontato di essere seduto sul lato passeggero mentre De Luca guidava, e che venerdì ha convinto il collegio giudicante ad assolvere De Luca. Discorso a parte per Perfetti, che dopo l’arresto del 2007 aveva fatto ritrovare delle armi rendendo una serie di testimonianze in cui accusava se stesso e altri. Accuse che però, nell’udienza del 2 maggio non ha confermato, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Quanto a Ballone e a Longo: i due sarebbero stati inchiodati dagli accertamenti su due schede telefoniche attivate alle 5,32 di quel 3 febbraio, un’ora prima dell’assalto, in zone compatibili con le loro residenze, in via Tirino e Zanni. Su questo la difesa punterà le motivazioni dell’appello.

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Banda dei kalashnikov tre condanne, 11 anni a Balloneultima modifica: 2012-06-23T11:45:00+02:00da sagittario290