Attualità
17 Maggio 2012 – 13:28
Sicurezza: rapporto, per vigilanza privata fatturato fermo a 2,7 mld
(ASCA) – Roma, 17 mag – Un fatturato totale annuo di circa 2 miliardi e 700 milioni di euro, fermo sui valori degli ultimi anni; in leggero aumento il numero degli Istituti di Vigilanza (966), con una crescita al Centro (+14,4%) che in un quadriennio ha piu’ che compensato il calo nel Nord (-4,5%) e nel Sud (-1,1%); in diminuzione il numero complessivo delle guardie giurate (oggi sono poco piu’ di 44mila unita’); bilanci in rosso per un’impresa su tre, mentre solo per il 44% delle aziende gli utili superano i 50mila euro; in leggera crescita (+8%) le imprese di piu’ piccole dimensioni (fino a 16 dipendenti), mentre calano di poco le Pmi (-4%); ricorso ad una forte esposizione finanziaria (quasi il 50% delle risorse utilizzate per finanziare l’attivita’ d’impresa fanno leva sull’indebitamento); i costi del personale assorbono in media quasi il 70% del costo totale della produzione e del fatturato prodotto; ultimi in Europa nel rapporto tra guardie private e popolazione (1 addetto ogni 1378 abitanti rispetto ad una media europea di 1 guardia ogni 472 abitanti).
Questi in sintesi i principali risultati che emergono dal Rapporto Federsicurezza 2012 sulla sicurezza privata in Italia, presentato stamane nel corso di un Convegno a Roma.
Per Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza – la Federazione di settore della sicurezza e vigilanza privata aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – ”il Rapporto presentato oggi mette in evidenza la necessita’ di una maggiore attenzione e di una riflessione piu’ approfondita sul settore della sicurezza complementare che sta vivendo un periodo difficile a causa della contrazione del mercato, degli alti costi di gestione, della forte esposizione finanziaria, della difficolta’ ad attrarre investimenti.
Inoltre, l’adeguamento alla nuova normativa implica uno sforzo organizzativo, gestionale e finanziario da parte delle imprese del comparto non indifferente, ma che consentira’ la razionalizzazione, la trasparenza e la modernizzazione dei servizi offerti”.
red/mar