Raffiche di mitra contro i carabinieri I banditi fuggono

Cronaca

3 maggio 2012

Raffiche di mitra contro i carabinieri I banditi fuggono
I malviventi pronti per mettere a segno una rapina

L’agguato vicino Tirli: i militari avevano intimato l’alt

Carabinieri.pngGrosseto, 3 maggio 2012 – L’OBIETTIVO, probabilmente, era un portavalori che sarebbe dovuto transitare in quella strada provinciale che da Ampio, piccolo ammasso di casa nel comune di Castiglione della Pescaia, conduce a Tirli, frazione dello stesso comune. Considerando anche che si tratta dei primi giorni del mese, e quindi periodo di consegna delle pensioni, i due banditi armati di kalashnikov erano pronti per mettere a segno un agguato a uno dei furgoni blindati che trasportano le provviste in denaro. E, molto probabilmente, agli uffici postali, considerando che in quella zona non esistono agenzie degli istituti di credito. 

IPOTESI al momento, che non vengono confermate dai militari dell’Arma della Compagnia di Grosseto, comandanti dal capitano Edoardo Campora, che conducono le indagini. Ma è molti difficile pensare che quell’autocarro con a bordo due uomini, di cui sicuramente uno armato di kalashnikov, sia transitato lungo quella strada sperduta nelle campagne di Tirli per puro caso o come tappa di trasferimento da una zona ad un’altra. C’era un furgone da attendere da qualche parte. Ma una gazzella dei carabinieri, in servizio di pattugliamento, ha spezzato il piano dei banditi. O magari anche un ritardo nel passaggio del portavalori, ha fatto andare in fumo l’assalto.

Perché i due aspiranti rapinatori, pronti ad uccidere anche, peraltro, avevano organizzato l’assalto nei minimi dettagli. Con una dinamica che in Maremma è tragicamente conosciuta. La mente non può non andare immediatamente alla guardia giurata, Raffaele Baldanzi, che ha lasciato la sua vita sull’asfalto della strada che passa vicino il lago dell’Accesa, sul territorio comunale di Massa Marittima. Per difendere quei 250mila euro che stava trasportando. Ucciso dai colpi di kalashnikov sparati dal commando armato che ancora non ha volti. Era il 7 gennaio del 2008. Sono trascorsi più di quattro anni da allora. E le indagini su questo omicidio non sono ancora state chiuse.

IERI mattina, nonostante le tre raffiche di mitra e la risposta ai colpi da parte dei carabinieri, non è stata sparsa una goccia di sangue. Ma in Maremma è tornato l’incubo degli assalti ai portavalori. L’autocarro con a bordo i due malviventi, che stava procedendo da Tirli verso Ampio, è stato raggiunto da una pattuglia dei carabinieri di Buriano, poco prima delle 9. A quel punto i militari hanno intimato l’alt, azionando le sirene. Ma dalla cabina del furgone cassonato, in tutta risposta, è partita la prima raffica di colpi. Poi, a brevissima distanza, la seconda e la terza. I carabinieri hanno risposto al fuoco. Giunto alla piccola rotatoria di Ampio, il camion ha girato a sinistra e percorso qualche chilometro ha imboccato una stradina nel bosco.

QUI i malviventi hanno lasciato il mezzo e sono fuggiti, probabilmente a piedi. Il modo più rapido per nascondersi in quel momento. Anche se poco distante c’era un’altra auto, anche questa risultata rubata. Ma non era possibile a quel punto tornare sulla strada dove già erano arrivati i rinforzi da Grosseto e Castiglione. Meglio scappare a piedi. Per le ricerche sono stati impiegati anche due elicotteri: uno dei carabinieri e uno della polizia di Stato. All’interno del furgone, che era stato rubato a Montalto di Castro alcuni giorni fa, i militari dell’Arma non hanno trovato tracce di sangue. Segno che neanche i banditi sono stati feriti. Ma gli esperti del reparto scientifica lo hanno passato al setaccio in cerca di tracce biologiche dei banditi.

http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/2012/05/03/706720-raffiche_mitra_contro_carabinieri.shtml

Raffiche di mitra contro i carabinieri I banditi fuggonoultima modifica: 2012-05-04T11:15:00+02:00da sagittario290