Niente commissariato La paura di Centocelle

Cronaca

08 aprile 2012

SICUREZZA

Niente commissariato La paura di Centocelle

Chiuso da tre anni, protestano i residenti. Malavita scatenata, allarme dopo gli ultimi episodi

CENTOCEL--140x180.jpgROMA – Il cortile circondato dalla recinzione è ancora lì. Come il cancellone dal quale, fino al 2008, uscivano le pattuglie. Ma il portone è chiuso, le finestre sbarrate. Al posto della targa di marmo dello storico commissariato di Centocelle c’è soltanto un rettangolo vuoto. «Era la nostra sicurezza, adesso è cambiato tutto. Ci sentiamo abbandonati: furti in appartamento e rapine nei negozi sono aumentati e di molto». Luca Bellini, presidente del Comitato cittadino, è stanco. E con lui anche i commercianti di via dei Gelsi, del mercato di largo della Primavera e di via dei Castani. Una larga rappresentanza dei 120 mila romani che vivono e lavorano nel popolare quartiere teatro purtroppo di molti episodi di cronaca nera.

Tre anni di lotte e proteste in strada – «con interrogazioni al ministro dell’Interno e al Campidoglio, ma nessuno ci ha risposto» – non sono bastati per riaprire il discorso sul commissariato di Centocelle, chiuso nel 2009 con altri importanti presidi, come quello di Montesacro. Poi, un mese fa, il ferimento di un cameriere intervenuto per bloccare i rapinatori di una gioielleria in viale della Primavera, ha riacceso le polemiche. E scatenato la paura. «L’ex commissariato era qui ma l’hanno chiuso e non si sa perché – spiega Nicola Dattilo, tabaccaio di via delle Betulle, due furti con scasso alle spalle -, ora per fare una denuncia bisogna andare a Tor Tre Teste, a 5 chilometri, dove davanti al commissariato c’è anche la caserma dei carabinieri. Lì due presidi, qui niente. Così siamo stati costretti a prendere delle contromisure: ho fatto costruire un caveau per i valori bollati e i “Gratta e vinci”». «Centocelle è un bel quartiere – gli fa eco Marco Guido Poli Sandri, farmacista di via dei Gelsi – con un cuore grande così. Ma ho dovuto far montare più telecamere perché le rapine sono aumentate. Solo da me i banditi sono venuti due volte in poco tempo. Uno era un drogato con il coltello. Mi ha fatto pena: “Questa non è una rapina – mi ha detto -, è un prestito. Dottò, mi dia 50 euro, giuro che glieli riporto”. Fino a qualche anno fa – aggiunge il farmacista -, con il commissariato di zona, era tutto meno pericoloso. Che dovremmo fare? Mettere i metal detector come le banche?».

Proprio fra i farmacisti c’è anche chi, come in via Prenestina, ha ingaggiato una guardia giurata per sorvegliare l’ingresso. «Questa zona sta diventando terra di nessuno – protesta anche Luigi Anastasio, presidente del mercato rionale (129 box)-. Scippi e borseggi sono sempre più frequenti. E ogni sabato mattina gli zingari vendono qui fuori oro di provenienza sospetta, ma nessuno li controlla». «Si può risparmiare su tutto, ma non sulla sicurezza dei cittadini», conclude il presidente del Comitato cittadino che conclude: «Abbiamo parlato con il proprietario del palazzo dove c’era la polizia: è disposto a ristrutturare i locali per far rinascere il commissariato».

Rinaldo Frignani

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_aprile_8/centocelle-niente-commissariato-da-tre-anni-frignani-2004001197792.shtml

Niente commissariato La paura di Centocelleultima modifica: 2012-04-09T11:00:00+02:00da sagittario290