Cronaca
(29 marzo 2012)
VIOLENZA
Viterbo, anziano massacrato per rapina confessano i quattro aggressori
I romeni arrestati poche ore dopo l’agguato. In piena notte avevano fatto irruzione nella villa di Bagnaia mentre era in casa da solo l’anziano professore Ausonio Zappa: gli hanno fracassato il cranio perchè tentava di azionare l’allarme. La vittima è in coma irreversibile
di FABIO TONACCI
Gli hanno fracassato il cranio con una spranga di ferro, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Una furia brutale innescata forse dall’allarme che Ausonio Zappa, docente ottantunenne fondatore della Nuova Accademia di Belle Arti a Milano, è riuscito a lanciare chiamando un istituto di vigilanza privata, prima di essere pestato dentro la sua casa di campagna a Bagnaia, vicino a Viterbo. Poi i due ladri romeni poco più che ventenni sono scappati via a piedi con in mano il portafogli della vittima, il misero bottino della rapina. Per poche decine di euro e tre carte di credito, Zappa è stato ridotto in fin di vita, in stato di “coma irreversibile”.
In carcere sono finiti quattro ragazzi romeni di età compresa tra i 19 e i 25 anni, tutti con precedenti per furto e rapina, arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Viterbo poche ore dopo l´aggressione a Zappa, avvenuta alle 2 e 10 di martedì notte. Secondo quanto ricostruito, due di loro sono penetrati nella villa scavalcando il muro e forzando la porta con un cacciavite, mentre gli altri due facevano “da palo” in macchina. Credevano che la casa fosse vuota, perché Zappa vive con la moglie a Viterbo e spesso si sposta in Brianza. Ma martedì era rimasto a dormire da solo a Bagnaia per concludere alcuni lavori di giardinaggio. I rumori degli intrusi lo hanno svegliato. A quel punto ha azionato il telecomando che teneva in camera per avvertire i metronotte. Una mossa che però ha scatenato la rabbia dei due rapinatori.
Dopo aver lasciato Zappa a terra hanno telefonato agli altri per farsi venire a prendere. Ma i due complici, in sosta al buio al lato della strada un paio di chilometri più avanti, erano stati fermati da una pattuglia. I carabinieri sono risaliti agli altri componenti della banda, che nel frattempo avevano raggiunto le loro case nella periferia di Viterbo a piedi. Lì i militari hanno ritrovato congegni elettronici per scassinare slot machine, le carte di credito e le chiavi della macchina di Zappa, alcuni computer rubati proprio martedì in una scuola e abiti inzuppati di sangue nascosti dentro una lavatrice. Dopo cinque ore di interrogatorio, tre dei quattro romeni hanno ammesso la violenza.