Sicurezza a tutti i costi: la Lombardia si blinda

Cronaca

29 marzo 2012 | 10:28

Inchiesta – Sondrio e Mantova ai primi posti, seguite da Lecco e Lodi

Sicurezza a tutti i costi: la Lombardia si blinda

Grate, sensori e allarmi: il settore cresce dell’8%. Un mercato in continua espansione: la gente ha più paura

inchiesta.jpgMILANO – «Prima la paura era per le cose di casa – dice Massimo Giacometti, 47 anni, di Lodi, installatore di allarmi e sistemi di rilevamento da quasi trent’anni – adesso è per se stessi e per le persone che vivono con noi». Una paura più vicina. E allora chi può si attrezza con allarmi, inferriate, porte blindate e vigilanza privata: negli ultimi cinque anni le imprese lombarde del comparto sicurezza sono passate da 1.581 a 1.707, con un aumento dell’8%, generando un giro d’affari di circa un miliardo e mezzo di euro. Il boom, spiega una rilevazione della Camera di commercio di Milano, è avvenuto in particolare nelle province di Sondrio (+ 21,7%), Mantova (+21,1%), Lodi (+14,7%), Lecco (+14 per cento) e Milano (+12,8%). A crescere un po’ ovunque è stato il numero degli installatori di sistemi di allarme, che adesso in Lombardia sono 1.152 contro i 1.035 del 2006. A questi si aggiungono 73 imprese per la fabbricazione di casseforti e 482 che si occupano di vigilanza.

Si tratta di un mercato in continua evoluzione sia dal punto di vista dei numeri che delle tecnologie. «Per quanto riguarda gli allarmi, oltre ai sensori di rilevamento – spiega Giacometti – ci sono telecamere per riprese a colori o in notturna, esiste la possibilità di controllare le immagini a distanza in diretta sull’iPhone, accendere o spegnere il sistema dal telefonino o avvertire in automatico le forze dell’ordine. Il costo medio di un impianto per un appartamento di quattro locali è di circa 1.400 euro».

Se invece si vogliono delle grate alle finestre, la spesa varia in base al numero e alla tipologia. Stesso discorso per le porte blindate, che vanno dai mille euro di un prodotto industriale ai 1.400 di un artigiano specializzato, a seconda della classe di sicurezza: dalla 1 per quelle che possono essere aperte con una spallata, alla 6 chiesta in genere per banche e gioiellerie, e sulle quali uno scassinatore esperto deve usare attrezzi elettrici ad alta potenza, lavorandoci come minimo 20 minuti. «Oggi la gente ha più paura che in passato e vuole avere prima possibile le protezioni in casa – spiega Barbara Ramaioli, 39 anni, seconda generazione di una famiglia che a Vighizzolo di Cantù (Como) fabbrica e installa porte blindate e inferriate. – La metà delle richieste ci arriva da persone che hanno già subito un danno».

Nel 2011, secondo dati della Legione Carabinieri, in Lombardia ci sono stati 213 mila furti (con un aumento dell’11,55% rispetto al 2010) e 371 rapine in appartamento (+33% rispetto all’anno prima). «Fra il 2002 e il 2009, secondo l’Istat, è aumentato il timore di essere vittime di reati – spiega Anna Costanza Baldry, docente presso la facoltà di Sociologia della Cattolica di Milano. – E se da una parte le immagini tv rischiano di normalizzare il problema alzando la soglia di tolleranza, dall’altro le notizie sulla criminalità possono influire sul senso di sicurezza generale». Tanto che nel 2007 il ministero dell’Interno stimava in 4,8 milioni gli italiani in possesso di un’arma da fuoco. «Solo che se per errore ti parte un colpo e uccidi qualcuno, non puoi più tornare indietro – commenta Giacometti. – Mentre un allarme lo puoi sempre spegnere».

Fabio Bonaccorso

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_29/sicurezza-porte-blindate-aggressioni-allarmi-sensori-2003872457155.shtml

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