Processo al vigilante per uccisione dopo un furto

Cronaca

01/03/2012

Processo al vigilante per uccisione dopo un furto, nominato il responsabile civile

Crocefisso Martina, 46enne di Torchiarolo, guardia giurata in servizio a Campi, è accusato di omicidio volontario per la morte di Marco Tedesco. Nell’udienza interlocutoria la famiglia dello scomparso s’è costituita parte civile

di A.M.

Procura-115-14.jpgLECCE – Torna in aula, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Lecce, il processo a Crocefisso Martina, 46enne di Torchiarolo, vigilante in servizio a Campi Salentina, accusato di omicidio volontario per aver provocato la morte di Marco Tedesco, 28 anni, il 24 gennaio 2007.

Quel giorno Tedesco, insieme ad altri tre complici, aveva appena derubato il bar di una stazione di servizio della Q8 sulla superstrada tra Lecce e Brindisi, all’altezza dell’uscita per Campi Salentina.

I quattro, a bordo di una Y10 e di una Fiat Panda, sfondarono con le auto l’ingresso del bar e portarono via alcune stecche di sigarette e del denaro contante. Il furto si trasformò, però, in tragedia.

Scattò l’allarme e sul posto intervennero due guardie giurate: con Crocefisso Martina, unico imputato, c’era Francesco Colofeo, di Lecce, che è stato già prosciolto. Marco Tedesco fu raggiunto dalla scheggia di una pallottola esplosa, secondo le prime ricostruzioni del momento, a scopo intimidatorio. Non ebbe scampo e morì poco dopo.

Si è trattata di un’udienza interlocutoria, in cui oltre alla costituzione di parte civile da parte dei familiari di Tedesco, vi è stata la nomina del cosiddetto responsabile civile, l’istituto di vigilanza privata per cui l’imputato lavorava, assistito dall’avvocato Lezzi. L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 7 giugno, data in cui ci sarà l’ascolto di primi sette testimoni dell’accusa. Inizialmente l’imputato era stato rinviato a giudizio per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa dinanzi al giudice monocratico della sezione distaccata di Campi Salentina.

Il giudice del Tribunale di Campi, Stefano Sernia, decretò invece la sospensione del processo, chiedendo (in un’ordinanza) all’allora sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo (oggi procuratore della Repubblica per i minorenni) di modificare il capo d’imputazione in omicidio volontario, rinviando pertanto gli atti per competenza. Secondo il giudice, infatti, Crocefisso non sparò in aria come ha sempre sostenuto, bensì ad altezza d’uomo e quindi per uccidere.

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Processo al vigilante per uccisione dopo un furtoultima modifica: 2012-03-02T11:45:00+01:00da sagittario290