Ha ucciso due banditi Ora rischia l’ergastolo

Cronaca

3 febbraio 2012

Ha ucciso due banditi Ora rischia l’ergastolo
Il pm: non ha agito per legittima difesa

Brescia, una guardia giurata finisce a processo. Il 36enne si difende: li ho visti accerchiare il furgone armati e poi volevano investirmi in retromarcia

untitled.pngBrescia, 3 febbraio 2012 – Alla sbarra con giudizio immediato. Il 16 marzo. Perché le indagini hanno portato a una conclusione: Mauro Pelella, la guardia giurata che il 4 aprile 2011 uccise due banditi sorpresi dopo una rapina in banca a Quinzano d’Oglio, bassa bresciana, non ha agito per legittima difesa. Ne è convinto il pm Claudio Pinto. Che al dipendente della Fidelitas, 36 anni, una moglie e una bimba nata beffardamente proprio il giorno dell’arresto — da allora è ai domiciliari — contesta il duplice omicidio volontario.

La scena del crimine, un reticolato di viuzze nel cuore del piccolo centro a 40 chilometri da Brescia, darebbe conto di un «eccesso di dolo», di una «sproporzione» tra il pericolo in essere – il colpo si era già concluso, quindi solo il tentativo di recupero del bottino – e la possibilità di uccidere. Come di fatto poi è avvenuto. A riprova, l’accusa fornisce la perizia balistica: sei colpi dei 15 esplosi dalla Beretta d’ordinanza, l’intero caricatore svuotato, avrebbero mirato all’abitacolo della Punto con i rapinatori in fuga (poi finiti con l’auto contro una scuola media a pochi metri). «Li ho visti accerchiare il furgone armati — si era giustificato Pelella, a ridosso dei fatti acclamato da molti, cittadini e politici, come un giustiziere eroe — E poi volevano investirmi in retromarcia». Lui, Pelella, quel giorno arriva in via Cavour con un portavalori.

E’ appena uscito da una banca vicina, fresco di una consegna, quando tre malviventi – maschere in lattice sul volto, taglierino in pugno, 10.300 euro in spalla – piombano in strada dalla adiacente Cassa rurale. L’uomo intima l’alt. Una, due, tre volte. Ma la gang non si ferma. Corre verso l’auto a motore acceso, un quarto complice a bordo. Finisce che Otello Astolfi, 62 anni – ravennate di casa a Torino, esperienza quarantennale in materia di raid predatori con travestimento – e Ivan Alpignano, 38enne di Caselle Torinese, vengono raggiunti dai proiettili alle spalle. Un terzo bandito, Dario delle Grottaglie, trentenne torinese, si dilegua su una bici rubata, illeso. Ma viene catturato poco dopo nelle campagne. Il quarto complice è tuttora ricercato. «Stavamo solo scappando» è stata la versione del sopravvissuto, che andrà a processo il 17 febbraio, in abbreviato. Dal canto suo la difesa di Pelella ora avrà solo 15 giorni per decidere: richiesta di patteggiamento, rito alternativo o dibattimento, in Corte d’assise.

http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2012/02/03/662961-ucciso_banditi.shtml

Ha ucciso due banditi Ora rischia l’ergastoloultima modifica: 2012-02-04T11:45:00+01:00da sagittario290