“Assalto” al portavalori Manca indagato a Vicenza

Cronaca

07 febbraio 2012

“Assalto” al portavalori Manca indagato a Vicenza

Il pregiudicato mestrino è accusato dalla Procura di aver partecipato all’organizzazione del colpo mentre si trovava in regime di semilibertà

di Carlo Mion

image.jpgGiampaolo Manca, il pregiudicato che in passato apparteneva al cosiddetto gruppo dei “mestrini” è indagato per il colpo compiuto a Torri di Quartesolo ai danni di un portavalori e avvenuto la scorsa primavera. Per quell’episodio sono finiti nei guai altri pregiudicati e pure una guardia giurata. Manca, che in quel periodo era in semilibertà, deve rispondere di concorso in peculato. Infatti il reato più grave è stato commesso da una guardia giurata a cui erano stati affidati i soldi che poi i suoi complici, in combutta con lui, hanno portato via.

Il ruolo di Giampaolo Manca nel colpo non è chiaro, di sicuro c’è il fatto che la Procura di Vicenza sostiene che il pregiudicato mestrino ha partecipato all’organizzazione del colpo mentre era in semilibertà. Non è coinvolto invece nel mancato colpo che gli stessi pregiudicati avevano pensato di organizzare negli uffici dell’Actv di Punta Sabbioni.

Gli investigatori della Squadra Mobile che si stavano occupando di questo possibile colpo si sono imbattutti in Manca in alcune circostanze. A Fusina lo hanno visto mentre si incontrava con uno dei pregiudicati che loro stavano seguendo da tempo. Poi il 9 agosto il pregiudicato viene fermato da una volante della Questura mentre in auto si trova a Tessera. E già qui Manca si rende conto di essersi giocato la semilibertà: infatti nella misura della semilibertà era previsto che non potesse uscire dal territorio del comune di Venezia, pena la sospensione della misura alternativa al carcere. Quel giorno gli agenti della Mobile lo stavano seguendo da un bel po’. Infatti l’uomo, assieme a un’altra persona, si era recato a Gorizia. In questa città aveva incontrato altre persone. Qui, dopo quell’incontro, è tornato verso Mestre, sempre seguito dai poliziotti.

A San Donà si era fermato e aveva fatto scendere chi stava viaggiando con lui. Quindi il rientro a Mestre.

Ma a Tessera c’è stato il controllo degli agenti di una volante richiesto dagli stessi poliziotti della Mobile diretti da Marco Odorisio. Quella sera Manca era rientrato in carcere regolarmente, come prevedeva la misura alternativa. Ma quanto accertato dai poliziotti, dall’incontro con uno dei pregiudicati finiti nei guai per il mancato colpo alla biglietteria Actv e il viaggio a Gorizia, finì in una relazione spedita al giudice di sorveglianza. Il 19 dello stesso mese di agosto il giudice di sorveglianza revocò la misura alternativa al carcere.

Le indagini su questi vari episodi non sono finite. Infatti vanno definite le varie responsabilità e soprattutto, nel secondo caso, va capito perchè Manca ha incontrato quel pregiudicato a Fusina. Ed eventualmente se ne ha incontrati altri nel periodo in cui è stato in semilibertà.

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“Assalto” al portavalori Manca indagato a Vicenzaultima modifica: 2012-02-08T11:00:00+01:00da sagittario290