Sparò dopo la lite in auto, condannato a 9 anni

Cronaca

giovedì, 19 gennaio 2012 Ore: 16:39

LA VICENDA DI ZANANO

Sparò dopo la lite in auto, condannato a 9 anni

3725534329.jpgHa preso una strada contromano. Ha rischiato di andare a sbattere contro l’auto che aveva diritto di marcia. Ha reagito all’inevitabile protesta di chi se l’è visto sbucare là dove non doveva e non poteva passare, sfoderando la pistola. E ha sparato. Un colpo secco che ha tenuto Mauro Belpietro, 29enne di Lumezzane, ad un passo dalla morte per alcuni giorni. E dal quale il giovane non si è ancora del tutto ripreso.

Una vicenda, quella capitata a Zanano nell’autunno di due anni fa, quanto meno assurda che la giustizia ieri ha tradotto in giorni di condanna. Luigi Pomponio, 39enne guardia giurata, è stato condannato al termine del rito abbreviato che si è tenuto davanti al giudice dell’udienza preliminare Enrico Ceravone a nove anni e quattro mesi di carcere. Due anni e mezzo in meno di quanto aveva chiesto per lui, accusandolo di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, il sostituto procuratore Michele Stagno.

Il gup ha fissato inoltre una provvisionale di 100mila euro immediatamente esigibile dalla persona offesa, assistita dall’avvocato Paolo De Zan, e di 10mila a testa per il padre, la madre e il fratello di Mauro.

In attesa di conoscere le motivazioni, per le quali il giudice si è riservato 60 giorni, una cosa è certa: la linea dell’accusa ha retto all’ipotesi che l’imputato, come sostenuto dal suo difensore, l’avvocato Patrizia Scalvi, abbia agito per legittima difesa, anche nella forma dell’eccesso colposo. Secondo la ricostruzione della guardia giurata quella notte, alle 4 e 20 del 13 novembre di due anni fa, subito dopo l’incrocio pericoloso delle due auto, Mauro Belpietro e i ragazzi seduti all’interno della sua Golf scesero dalla vettura e non gli diedero nemmeno il tempo di difendersi. Lo buttarono a terra costringendolo ad impugnare l’arma e a sparare un colpo che solo accidentalmente andò a conficcarsi nel cranio del giovane.

Una ricostruzione, quella fatta da Luigi Pomponio, cui l’accusa non ha mai dato credito. Secondo il pm Michele Stagno, infatti, la guardia giurata, che procedeva in senso opposto a quello consentito, subito dopo aver fermato l’auto a pochi centimetri da quella sulla quale Belpietro e i suoi amici stavano tornando a casa dopo una serata in compagnia, ha atteso che il giovane scendesse dalla sua macchina e sparato sotto gli occhi dei due amici di Mauro.

A sostengo di questa tesi il sostituto procuratore Michele Stagno ha prodotto le testimonianze, oltre che dei ragazzi a bordo della Golf della vittima, anche di un’altra guardia giurata e di un testimone oculare, che fu svegliato dallo sparo e si precipitò alla finestra per verificare cosa fosse accaduto.

Mauro Belpietro, in seguito a quel proiettile, è stato in coma per alcuni giorni. Fuori dalla rianimazione dell’Ospedale Civile decine di amici si sono dati il cambio nella veglia, giorno e notte, fino al risveglio. Un ritorno alla vita che non è coinciso per ora con il ritorno alla normalità per il 29enne di Lumezzane. Da quella notte di novembre di due anni fa anche l’esistenza della guardia giurata non è stata più la stessa. Luigi Pomponio è in carcere da allora, in custodia cautelare e costretto a sperare che il giudice gli accordi gli arresti domiciliari.

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Sparò dopo la lite in auto, condannato a 9 anniultima modifica: 2012-01-20T11:30:00+01:00da sagittario290