Omicidio Rende, processo bis

Cronaca

23/01/2012

Omicidio Rende, processo bis

Annullata la condanna a 5 ergastoli in ordine alla determinazione della pena

Paolo Toscano

Rende Luigi 02.jpgProcesso d’appello bis per l’omicidio di Gigi Rende. L’inizio è stato fissato per il 17 febbraio prossimo davanti alla Corte d’assise d’appello reggina. Il nuovo processo sarà celebrato su rinvio della Cassazione che giusto un anno fa (il 12 febbraio per la precisione) aveva annullato la sentenza con la quale, in accoglimento dei motivi di ricorso presentati dalle difese di Francesco Gullì, Giovanbattista Familiari, Santo Familiari, Giuseppe Papalia, Domenico Antonio Papalia e Marco Marino, aveva annullato la sentenza con la quale era tata confermata la sentenza di condanna all’ergastolo a tutti gli imputati, fatta eccezione per Domenico Antonio Papalia che aveva avuto 20 anni di reclusione.

La Cassazione, pur confermando il giudizio di responsabilità per gli imputati di concorso nell’assassinio dell’eroico vigilantes insignito dal Capo dello Stato con la medaglia d’oro al valor civile alla memoria, aveva annullato la sentenza d’appello in relazione alla determinazione della pena. E proprio su questo punto era stato ordinato un nuovo giudizio d’appello.

Gigi Rende aveva perso la vita nel corso di un tentativo di rapina, la mattina del 1 agosto 2007 in via Ecce Homo, davanti all’ufficio postale. All’orario di apertura, un commando composto da otto uomini aveva dato l’assalto a un furgone portavalori che stava facendo il giro degli uffici postali della zona Sud della città. I banditi volevano mettere le mani sui soldi destinato a rifornire uffici postali della periferia cittadina e dei centri dell’hinterland jonico.

L’azione criminale era scattata nel momento in cui Gigi Rende, insieme con l’altra guardia giurata componente dell’equipaggio, stava per inserire il contante all’interno della cassaforte a sfinge. Da un furgoncino parcheggiato di fronte alle Poste di via Ecce Homo erano scesi alcuni rapinatori che, pistole in pugno, stavano attendendo il momento propizio con l’obiettivo di impossessarsi del malloppo. Era nato un conflitto a fuoco. Rende, impugnata la pistola d’ordinanza, aveva sparato più volte ferendo quattro rapinatori. Per sua sfortuna era finito sulla linea di fuoco dei banditi ed era stato centrato dal colpo rivelatosi mortale.

Nelle fasi immediatamente successive al tragico tentativo di rapina erano stati arrestati i sei componenti del commando interessati dalla pronuncia della Cassazione. Altri due presunti autori dell’assalto al furgone portavalori, arrestati a distanza di qualche tempo dall’omicidio del vigilantes, Carmine Macrì e Vincenzo Violi, sono stati giudicati separatamente e hanno avuto in primo grado anche loro la condanna all’ergastolo.

Nelle more del nuovo giudizio d’appello si è registrato l’inizio della collaborazione di Marco Marino, uno dei condannati nel processo principale. Chiamato a deporre lo scorso 14 dicembre scorso come testimone in Corte d’assise d’appello, nel processo stralcio a carico di Carmine Macrì, il pentito aveva fornito la sua verità sulla tragica fine di Gigi Rende: «Mi ha detto Papalia che a sparare sulla guardia giurata è stato Vincenzo Violi».

http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=9912&Edizione=7&A=20120123

Omicidio Rende, processo bisultima modifica: 2012-01-24T11:00:00+01:00da sagittario290