Mercoledì 30 Novembre 2011,
Ed: TREVISO
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IL PROCESSO Il colpo era stato messo a segno nel settembre del 2003 in città
Rapina al portavalori: tutti assolti
Gli imputati vanno assolti, seppure con formula dubitativa, perché nel processo non si è formata la prova della loro colpevolezza: il Tribunale di Treviso – accogliendo le tesi degli avvocati difensori Alessandra Nava, Stefania Bertoldi, Nicola Augenti e Renato Alberini – ha messo una pietra tombale su una vicenda che si trascinava da 10 anni. Più che un processo un intreccio da spy story: una rapina a un portavalori della Coop di Conegliano messa a segno l’1 settembre 2003 e il successivo ritrovamento di 2 chili di tritolo nell’auto usata dai banditi per scappare. Grazie a un collaboratore di giustizia a rispondere di quella rapina vennero chiamati Lorenzo Visconti, 39 anni, di Venezia; Roberto Zennaro, 46 anni, di Venezia; Roberto Gobbo, 61 anni, di San Polo di Piave; e Luigi Raso, 42 anni, di Fontanafredda. Ieri il pm Antonio Miggiani, ritenendo provate le condotte contestate, ha chiesto la condanna di Gobbo, Zennaro e Visconti a 9 anni di reclusione e l’assoluzione di Raso. L’impianto accusatorio non ha però retto. «Non basta – hanno detto i difensori – una lettera – per condannare. Ci voglione le prove che in questo processo non c’erano come emerge dall’equilibrata sentenza».
La rapina alla Coop di Conegliano – secondo l’accusa – era il frutto di un intreccio tra criminalità organizzata e terrorismo rosso (Nuove Brigate Rosse). A tradire gli imputati fu – si è appreso – un pentito che li indicò come gli autori del colpo da 32mila euro alla Coop di Conegliano. Per l’accusa Gobbo, quale autore materiale, Visconti, quale autista, Raso e Zennaro, facendo da palo e da scudo ai complici, avrebbero puntato un fucile a pompa in faccia, fatto sdraiare e rapinato la guardia giurata Alessandro C., facendosi consegnare la pistola Beretta che aveva alla fondina e 32mila 700 euro. Poi la fuga su un’Alfa 164 che venne ritrovata imbottita di tritolo sui colli Coneglianesi.