Cronaca
20 Dicembre 2011
Puglia
Queste feste che la mala ha sporcato di sangue
di DOMENICO PALMIOTTIÈ purtroppo anche un Natale di sangue oltre che di crisi quello che ci apprestiamo a vivere. La malavita, scagliando un’offensiva senza precedenti, ha deciso di sporcare una festa che è dedicata alla famiglia e agli affetti più cari. E lo ha fatto uccidendo senza pietà un giovane vigilantes che stava solo facendo il suo lavoro. Nessuno, è evidente, si augurava un omicidio ma le premesse, purtroppo, da qualche tempo c’erano tutte. Se rileggiamo i fatti di cronaca delle ultime settimane, notiamo un’impressionante escalation. E non è più l’agguato teso ai titolari di esercizi commerciali in prossimità dell’orario di chiusura, benchè anche quest’episodio sia grave, perchè la mala ha alzato terribilmente il tiro. Si è fatta più spavalda, più aggressiva, più cruenta. Non esita a trascinare per terra le anziane scippate pur di impossessarsi della loro borsa con i soldi. E non ha paura di sparare o ferire a coltellate le proprie vittime come è accaduto, nell’ordine, nella stazione di servizio lungo la Taranto-Grottaglie, al rappresentante di preziosi in via Galeso ai Tamburi e all’addetta alle pompe di carburante all’ingresso di Statte.
Citiamo questi episodi – e altri potremmo aggiungerne – proprio per evidenziare la rabbiosa reazione della mala, probabilmente ritrovatasi anch’essa nel vortice della crisi, a corto di soldi, e quindi nell’impossibilità di finanziarsi. A questi episodi ora si è aggiunto un omicidio. Tutto questo non sarà forse ascrivibile alla pressione dei clan quanto, piuttosto, a singoli pezzi del crimine se non proprio a singoli elementi. Ma questo non modifica affatto la gravità e l’eccezionalità del momento. Occorre una risposta dello Stato altrettanto energica e incisiva perchè questa maledetta «febbre» sia subito abbassata. Se serve fare terra bruciata, lo si faccia. I cittadini onesti e lavoratori non possono soccombere, nè vivere nella paura.
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