I mille occhi dei «vigilantes» sulla città

Sicurezza

12/11/2011

I mille occhi dei «vigilantes» sulla città

L’INIZIATIVA. Firmato in prefettura il protocollo d’intesa tra le guardie giurate e le forze di polizia. Sotto stretto controllo tutte le «zone calde» del capoluogo. Brescia «importa» il modello di «sicurezza integrata» che ha già funzionato tra le strade di Roma, Venezia, Napoli e Terni

12_13_bso_f1_244_resize_253.jpgBrescia. Da oggi Brescia ha «Mille occhi sulla città». Non gli occhi elettronici di telecamere all’avanguardia, ma quelli veri e vigili delle guardie giurate che quotidianamente presidiano il territorio, in un moltiplicarsi di sguardi e sensori destinato ad accrescere ulteriormente la percezione della sicurezza cittadina. Il protocollo di intesa siglato ieri in prefettura nell’ambito del comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico ha esattamente questo obiettivo: sviluppare un sistema di sicurezza «integrato» tra il pubblico e il privato e promuovere, nella cornice della sussidiarietà e della complementarietà, l’azione combinata delle istituzioni dello Stato e degli istituti privati di vigilanza.

UN ATTO DOVUTO, secondo il prefetto Narcisa Brassesco Pace, nei confronti di una città che nell’ambito del «patto per Brescia sicura» «ha investito moltissimo nella creazione di una rete sempre più articolata per il presidio del territorio». «Una ulteriore conferma – secondo il questore Lucio Carluccio – che il sistema di sicurezza italiano non può basarsi solo sulle forze dello Stato ma deve aprirsi ad una partecipazione il più ampia possibile».

La sottoscrizione (cui hanno preso parte, oltre al prefetto e al questore, il vicesindaco Fabio Rolfi, l’assessore provinciale alla sicurezza Mario Maisetti, il comandante dei carabinieri Dionisio De Masi, quello della guardia di finanza Bonifacio Bertetti e quelli della polizia provinciale e locale Carlo Caromani e Roberto Novelli e i rappresentanti delle società di vigilanza «Gruppo Civis», «Corpo vigili dell’ordine», «La vigilanza» e «Top Security Televigilanza») non costituisce però una novità tutta bresciana ma piuttosto l’acquisizione di un modello che ha già trovato felice attuazione in città come Roma, Napoli, Venezia e Terni.

Ma come funzionerà la sinergia? Sostanzialmente si tradurrà in una collaborazione informativa tra gli istituti di vigilanza privati e le forze dell’ordine dello Stato. Una collaborazione che punterà ad un maggiore monitoraggio delle situazioni a rischio e ad un subitaneo scambio di informazioni tra le guardie giurate, le loro centrali operative e quelle delle forze dell’ordine. Nessun onere aggiuntivo, dunque, vi sarà per i vigilantes che – opportunamente formati – saranno «semplicemente» tenuti a segnalare o a verificare eventuali circostanze degne di nota, dalla presenza di persone sospette all’individuazione di veicoli rubati sino a situazioni significative di degrado urbano o di disagio sociale, in una rete di scambio reciproco che vedrà lavorare insieme, e con un unico scopo, uomini e divise diverse.

Angela Dessì

http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/305963_i_mille_occhi_dei_vigilantes_sulla_citt/

I mille occhi dei «vigilantes» sulla cittàultima modifica: 2011-11-13T12:00:00+01:00da sagittario290