Martedì 29 Novembre 2011,
Ed: TREVISO
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RONCADE Il 46enne era stato arrestato per detenzione di armi: accolto il patteggiamento
Foti “premiato” dal giudice
RONCADE – La Procura ha deciso di premiare la collaborazione di Antonino Foti, 46enne calabrese di Roncade, già noto alle forze dell’ordine, finito in manette con l’accusa di detenzione di armi da guerra. Il pm dopo aver chiesto il processo con rito immediato ha accolto il patteggiamento della pena (un anno e 6 mesi), proposto dall’avvocato Mauro Serpico che lo assiste. Foti era stato arrestato per la finta rapina al portavalori della Costantini, inscenata il 20 luglio a Torri di Quartesolo (Vi). L’inchiesta portò al fermo anche di Rienzi Fracasso, 62enne di Mogliano. Foti ha ammesso di aver incontrato Fracasso, ma una sola volta, a Fusina, tramite amici per ottenere un prestito per il bar che gestisce a Mestre. Per la mitraglietta Skorpion, sequestrata nella casa di Roncade, Foti aveva subito ammesso la proprietà. Raccontò al giudice di averla trovata nascosta in una siepe.
Intanto va avanti l’inchiesta della Procura di Vicenza per stabilire ruoli e responsabilità del Fracasso. Secondo l’accusa, avrebbero inscenato la rapina che fruttò oltre 180mila euro, tra monete e oro, poi trovate a casa di Fracasso. La rapina era però una messinscena: ad agire coi banditi sarebbe stato anche l’autista del blindato, la guardia giurata Alessandro Santoro, 27 anni, di Fiesso d’Artico (Ve). Dopo indagini e intercettazioni la polizia berica eseguì i fermi di Fracasso, Alessandro Duse e Mirco Stocco. Una prima perquisizione a casa di Fracasso, oltre a parte del bottino, permise di sequestrare 12 kg di esplosivo in polvere e a Stocco tre pistole. Una seconda perquisizione a Mogliano portò al ritrovamento di altre armi e all’arresto (è ancora in carcere col marito) di Jolanda Zerella, moglie di Fracasso, presunto capo della banda. L’avvocato Pietrobon, che la assiste insieme al marito, ne chiederà la scarcerazione e la Procura vicentina potrebbe dare parere favorevole. Imminente la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio dei tre presunti ideatori della rapina al blindato nonché della Zerella e della guardia giurata Santoro.