Guardie municipali esilio in Tribunale

Cronaca

(13 ottobre 2011)

Guardie municipali esilio in Tribunale

Sono rimaste in 12: speravano di diventare vigili, andranno a sorvegliare i garage. La nuova mansione prevista anche dal Giudice di pace, al Porto antico e nei musei civici

di STEFANO ORIGONE

090838082-7344af1c-7b48-4fd2-ad0a-940a6fbe35b1.jpgDal far multe a sorvegliare il palazzo di giustizia: è lo strano caso delle guardie municipali, assunte dal Comune con l’unico obiettivo di punire i divieti di sosta e ora riciclate nei ruoli più disparati: uscieri al punto di vigilanza di Tursi (vicino alla Sala Rossa), perfino bidelli, ora in tribunale. Erano quarantadue, sono rimasti in dodici: una triste fine per chi sperava un giorno di diventare un vigile e per farsi le ossa per anni è stato mandato in giro a scovare macchine e moto posteggiate male.

“Dal primo novembre avranno un incarico di “guardianaggio” – spiega Nadia Magnani, direttore dell’Ufficio affari generali del Comune – nell’ottica di ottimizzare le funzioni e tagliare i costi perché il servizio delle guardie giurate è un impegno economico notevole di questi tempi”. Non saranno armati – del resto la pistola non l’hanno mai avuta – ma verranno utilizzati in luoghi piuttosto rischiosi come i garage di via delle Casaccie (dove arrivano i blindati che portano i detenuti ai processi) e il Tribunale di sorveglianza.

“Con questi “movimenti” possiamo dire addio alle guardie municipali – sottolinea il sindacato Sulpm – E pensare che l’anno scorso, a marzo, il comando aveva annunciato che ne sarebbero state assunte altre venti”.

Il Comune, che ha il compito di assicurare la vigilanza a Palazzo di giustizia, per mettere la parola fine a un problema denunciato soprattutto dalla polizia, che per anni si è presa carico di questo servizio togliendo personale

dalle strade e dai commissariati, ha dato in appalto la sicurezza a un istituto di vigilanza e ora affianca le guardie prese nel 2003 con contratti a tempo determinato. Persone assunte dalle liste di collocamento, e he per due anni avevano avuto un rapporto a intermittenza: contratto di sei mesi, interruzione di altri sei, nuovo contratto di sei mesi.

Il primo aprile del 2005 le “guardie municipali” erano diventate fisse, lavorando 36 ore la settimana (6 ore al giorno) a 800-1000 euro al mese. L’obiettivo finale era “promuoverli” vigili a tutti gli effetti, ma la promessa non è stata mantenuta e il loro sogno è rimasto nel cassetto. “Non abbiamo ancora deciso per tutti – conclude Nadia Magnani – perché in cantiere ci sono altri progetti”. In corso, infatti, c’è una gara per l’appalto, da oltre un milione e 200 mila euro, per altri servizi di sorveglianza e alcuni potrebbero finire in questo “giro”. In ballo c’è il guardianaggio all’ufficio del Giudice di pace, al Porto antico e nei musei.

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