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Bassano, scavi abusivi in centro

Cronaca

13/10/2011

Bassano, scavi abusivi in centro
a caccia di un tesoro nascosto dai nazisti

CLAMOROSO. Tre persone indagate tra le quali c’è anche l’ex vicesindaco Stefano Giunta. L’illecito scoperto dal Corpo forestale a pochi metri dal municipio. Lo stabile è rimasto sotto sequestro per quasi un anno e mezzo

Bassano. Caccia al tesoro nazista in centro storico a Bassano, tra scavi abusivi e documenti falsi.

Quel cartello che attestava il sequestro penale di un edificio in via Matteotti, ai numeri civici 36 e 38, a pochi metri dal municipio, lo hanno visto in molti. Quello che finora non si è saputo, invece, sono i retroscena dell’indagine per abuso edilizio condotta dal sostituto procuratore Gianni Pipeschi e dalla polizia giudiziaria del Corpo forestale dello Stato.

Un’inchiesta clamorosa perchè, oltre alla proprietà dell’immobile, coinvolge anche il progettista dei lavori, Stefano Giunta, ex vicesindaco di Bassano e attualmente capogruppo di una lista che milita nella maggioranza consiliare. E perchè, almeno nella prima fase, aveva tutti gli elementi di un thriller: la ricerca di un tesoro nazista, la presenza di una guardia giurata dotata di microcamere e strumentazioni hi-tech e la scoperta di stanze sotterranee sconosciute nel cuore del centro storico. Ingredienti che avrebbero potuto ispirare scrittori di successo come Dan Brown, anche se, nonostante le perquisizioni degli investigatori della Forestale, non hanno portato a nulla di concreto, tant’è che sono rimaste in piedi solo le accuse legate all’abuso edilizio, alla mancata segnalazione di reperti antichi e al falso ideologico.

Sul registro degli indagati sono stati iscritti Marina Bragagnolo, 54 anni, di Bassano (difesa dall’avv. Laura Capuzzo, di Padova), Francesco Dal Moro, 53 anni, di Curtarolo (difeso dall’avv. Franco Capuzzo, di Padova) e Stefano Giunta, 54 anni, di Bassano (difeso dagli avvocati Fabio Pinelli di Padova e Roberto Bianchin). I tre, rispettivamente in qualità di proprietaria dell’immobile, coordinatore dell’attività di scavo e direttore e progettista dei lavori, sono accusati di aver simulato la rimozione di materiale di riempimento di una cantina al civico 38, effettuando invece imponenti opere di scavo (con realizzazione di murature in blocchi di laterizio) al confinante civico 36 senza i necessari permessi; sono accusati di non aver denunciato alle autorità competenti il rinvenimento di reperti, strutture e fondazioni di epoca antica; e, il solo Stefano Giunta, deve rispondere anche di falso ideologico per le inesattezze contenute nella sua relazione tecnica, aventi lo scopo di evitare che i tecnici del Comune scoprissero l’attività abusiva di scavo. I tre al momento sono solo indagati, ma il pubblico ministero

Gianni Pipeschi si appresta a chiederne il rinvio a giudizio.

L’indagine è nata nel dicembre del 2008, quando la sezione di polizia giudiziaria del Cfs, guidata dal commissario forestale Alberto Spoladori, ha effettuato un controllo nel cantiere di via Matteotti, riscontrando molte anomalie. Gli investigatori hanno poi ricevuto foto e video girati con una microcamera dalla guardia giurata assoldata dalla proprietà e le prove raccolte hanno portato al sequestro penale dell’immobile. Nei mesi scorsi i presunti scavi abusivi sono stati ripianati, l’immobile è tornato in condizioni di sicurezza statica e quindi i proprietari hanno ottenuto il dissequestro.

Resta da vedere, a questo punto, cosa deciderà il giudice per l’udienza preliminare nei confronti di Giunta, Dal Moro e Bragagnolo.D.M.

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Bassano, scavi abusivi in centroultima modifica: 2011-10-14T11:00:00+02:00da