Ucciso il capo di una coop di vigilantes

Cronaca

28 settembre 2011

APRICENA

Ucciso il capo di una coop di vigilantes
Irruzione di due killer nel suo ufficio

Solo ipotesi sul movente, forse regolamento dei conti
Il sindaco: «Risolvere il problema dalla radice»

imagesCAZ0VCRZ.jpgFOGGIA – Tre stub, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti, sono stati effettuati la scorsa notte dai carabinieri del reparto operativo di Foggia e della compagnia di San Severo che stanno indagando sull’omicidio di Andrea Niro l’ex guardia giurata di 41 anni, uccisa ieri sera ad Apricena con alcuni colpi di pistola. L’agguato mortale è avvenuto all’interno dell’ufficio dell’istituto di vigilanza «Il Falco» dove la vittima lavorava come tuttofare. Intorno alle 19.30, secondo la prima ricostruzione dei militari, due persone sarebbero entrare nei locali della ditta, in via Principessa Mafalda, sparando diverso colpi di pistola: due o tre i proiettili che hanno raggiunto Niro al la testa e al torace.

A dare l’allarme un dipendente della vittima: appena entrato nell’ufficio ha visto il corpo esamine di Andrea Niro, ha tentato di rianimarlo e poi ha chiamato il 118 e i carabinieri. Quando sono arrivati i medici però per l’ex guardia giurata non c’ era più nulla da fare. Per tutta la notte i carabinieri hanno ascoltato parenti ed amici della vittima alla ricerca di elementi utili per indirizzare le indagini. Al momento gli inquirenti non avrebbero una pista ben definita: tra i possibili moventi per spiegare il sedicesimo omicidio dall’inizio dell’anno la pista lavorativa, legata alla sua professione, e quella familiare.

«L’Amministrazione comunale – afferma Vito Zuccarino, sindaco di Apricena – è chiamata a compiere un ulteriore sforzo di sensibilizzazione istituzionale, affinché si affronti per tempo ed alla radice il problema delle infiltrazioni criminali nel tessuto economico cittadino. Apricena ha bisogno di attenzione e solidarietà, non solo da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, affinché non siano vanificati tutti gli sforzi compiuti in questi anni per qualificare il sistema produttivo, contrastare il lavoro nero, estendere la rete della protezione sociale, rafforzare la cultura della legalità».

«L’omicidio di Apricena è particolarmente inquietante per le modalità con cui è stato compiuto e la professione svolta dalla vittima». È l’opinione di Michele Bordo, deputato del Pd e componente della Commissione bicamerale Antimafia, che annuncia la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni «per chiedere, dopo quest’ultimo fatto di sangue accaduto ad Apricena, quali iniziative il Governo intenda assumere per assicurare un maggiore controllo del territorio e garantire l’ordine pubblico». «Che questa area del Paese sia tra le più complesse sotto il profilo criminale lo ha ribadito, appena qualche giorno fa, il sottosegretario all’Interno intervenendo a Cerignola – continua Bordo – ma chi rappresenta il Governo non può limitarsi ad esprimere preoccupazione: deve anche agire per assicurare un maggiore controllo delle aree più esposte al rischio dell’illegalità e della criminalità». Il caso specifico dell’omicidio di Apricena «ripropone l’attualità di un più rigoroso rispetto delle norme relative all’esercizio dell’attività di vigilanza privata, innanzitutto a tutela di chi opera legalmente». Solo nella cittadina garganica, negli ultimi mesi, sono state costituite 4 società e cooperative «a cui sono affidati patrimoni di grande valore. Inoltre, a causa dei tagli ai finanziamenti delle forze dell’ordine, con sempre maggiore frequenza gli istituti di vigilanza sono direttamente coinvolti dagli enti locali nelle attività di controllo del territorio». «In questo delicato momento è indispensabile mostrare, operativamente, sostegno alla comunità di Apricena ed a chi la rappresenta – conclude Michele Bordo – mettendo a loro disposizione ogni risorsa utile ad evitare il propagarsi del virus dell’illegalità».

Luca Pernice

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