Settore Marittimo
28 Settembre 2011
PIRATI, ANCHE GLI ASSICURATORI PER I VIGILANTES
di: MATTEO OLIVERI
UNION OF MARITIME INSURANCE Pirati, anche gli assicuratori per i vigilantes «Sinora nessuna nave con guardie armate a bordo è stata sequestrata» n principio furono gli armatori. IQuindi è venuto (ed è ancora lungi dall`essere esaurito) il turno degli Stati, buona ultima – per ora – l`India, con il placet di Nuova Delhi che la settimana scorsa ha formalizzato una situazione di fatto largamente già in atto. Ora tocca infine anche agli assicuratori marittimi scendere in campo per incoraggiare l`utilizzo di guardie armate private a bordo di navi commerciali infunzione di contrasto alla pirateria somala. Unaposizione sucui ilsettore sembra essere addivenuto a una certa compattezza, almeno secondo quanto è emerso dalla conferenza dell`international Union of Maritimelnsurance (lumi) tenutasia Parigi la scorsa settimana e dedicata quest`anno al tema della pirateria. «I pirati stanno ostruendo le arterie della globalizzazione», ha denunciato Emma Russell, portavoce di Watkins, uno dei syndicate dei Lloyd`s londinesi. Una piaga che costa ogni anno miliardi di dollari alla comunità internazionale e che sembra conoscere al tempo stesso uno sviluppo inarrestabile, con il 2011 che, secondo i dati dell`International maritime bureau, sta facendo registrare un nuovo record tanto nel numero di attacchi pirata quanto nell`importo dei riscatti ottenuti. Se il teatro principale degli assalti si conferma l`Oceano Indiano, dove agiscono in primis i pirati somali, l`ampliamento del raggio d`azione dei criminali, La Pacific Express incendiata dai pirati che riescono a spingersi sempre più in alto mare grazie all`utilizzo delle `navi madri`, comporta l`estensione ditale minaccia anuove zone e rotte, compromettendo seriamente la sicurezza per lo shipping in quest`area. In un contesto siffatto, gli assicuratori individuano un deterrente efficace nel ricorso all`imbarco di contractors armati: «Finora nessuna imbarcazione con guardie armate a bordo è stata sequestrata», ha sottolineato Russell. Si tratta comunque di un`apertura vincolata al- terial, ma quantomeno consentirà una maggiore protezione delle navi e dei carichi che attraversano! ` Oceano Indiano», ha rilevato in proposito Ole Wikborg, presidente della conferenza. La situazione nell`Oceano Indiano, interessato ogni anno da oltre 20mila transiti, non sembra peraltro destinata a migliorare nel breve periodo: con la fine della stagione dei monsoni si ipotizza infatti una nuova impennata di assalti. Senza contare – avvertono gli operatori che la carestia che ha recentemente colpito la Somalia potrebbe contribuire a ingrossare ulteriormente le fila delle bande di pirati. Inoltre, alla difficoltà crescente che le missioni navali internazionali trovano nel fronteggiare le nuove strategie messe in atto dai pirati, va aggiunta – secondo la denuncia degli assicuratori – la politica di tagli alle marine nazionali che dovrebbe portare a un loro marcato ridimensionamento in futuro. Nel frattempo, di fronte alla proliferazione di nuove società di contractors e guardie private nate negli ultimi mesi, numerosi armatori hanno rinviato l`ingaggio delle guardie armate alla definizione da parte delle associazioni di categoria dei processi di accreditamento di tali società di security, che dovrebbero garantirne i necessari requisiti a livello di professionalità ed esperienza: a questo proposito, si parla quantomeno di primo semestre del 2012. Matteo Ollvori la condizione che la soluzione dell`impiego delle guardie giurate armate a bordo sia autorizzata dalla normativa in vigore nello Stato di bandiera. Un compromesso che, se non risolve parte delle delicate questioni di diritto marittimo internazionale alla base della tradizionale resistenza degli armatori e degli assicuratori verso la soluzione in questione, cerca d`altro canto di recuperare terreno sul fronte dellasicurezza dello shipping. «Questa soluzione non risolverà il problema [della pira- [.]
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