Quale CCNL per la Vigilanza?

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01.08.2011

Quale CCNL per la Vigilanza?

phpThumb_generated_thumbnail.jpegEcco, in ordine cronologico, le risposte ricevute prima della chiusura estiva della nostra redazione. Gli ulteriori interventi che perverranno saranno pubblicati alla nostra riapertura.

Queste le domande che abbiamo rivolto ai componenti del tavolo per il rinnovo del CCNL:

1. Ritiene che il settore dei servizi di sicurezza, alla luce del nuovo DM, debba essere ancora inteso come circoscritto alla Vigilanza Armata disciplinata dall’art. 134 del TULPS oppure ritiene che debba essere esteso anche ai servizi non armati ed a quelli di consulenza/intermediazione?

2. Quale dovrebbe essere, di conseguenza, lo strumento contrattuale più adatto?

3. Quali potrebbero essere gli strumenti per tutelare le imprese e gli addetti più legati alla Vigilanza tradizionale che verrebbero trovarsi “fuori mercato”?

Riceviamo da Ferdinando Palanti – Presidente Legacoop Servizi

palanti.jpg1. Riteniamo che alla luce del nuovo DM il settore dei servizi di sicurezza non debba essere circoscritto solo alla Vigilanza Armata disciplinata dall’art. 134 del TULPS in quanto la vigilanza non è necessariamente armata e non a caso non esiste la parola “armata” nel TULPS.

La GPG viene munita di arma principalmente per difesa personale, in quanto e se l’attività che svolge la espone a rischi per la propria incolumità, ma non è l’arma in se che caratterizza tale funzione (basti pensare alle guardie giurate che prestano servizio in centrale operativa, che sono prive di porto d’arma ). Altra cosa è invece il portierato/guardiania che non può sostituirsi alla funzione di vigilanza, ma deve espletarsi in una serie di attività, che possono essere finalizzate alla mera custodia che è cosa diversa dalla attività di vigilanza. Ma, in tal senso il DM contiene le definizioni di obiet­tivi sensibili, di particolari esigenze di sicurezza, di quantità di valore rilevanti che chiariscono indubbiamente l’ambito di competenza.

Discorso diverso è invece quello relativo alle attività di intermediazione, se si intendono quelle svolte dalle agenzie di intermediazione di affari, i cosiddetti networks. Sul punto, come Legacoop Servizi, abbiamo più volte denunciato gli effetti devastanti e noti a tutti che tali networks hanno prodotto sul mercato(politiche di dumping da parte di alcuni intermediari esclusivamente basate sul prezzo; assente conoscenza da parte delle banche dei soggetti cui l’intermediario affida il servizio;la deresponsabilizzazione di tutti i soggetti della filiera contrattuale;la disapplicazione di norme di riferimento per il settore.).

2. Riteniamo che lo strumento contrattuale più adatto, soprattutto per contrastare il proliferare di contratti che disciplinano l’attività di portierato, molti dei quali determinano un vero e proprio dumping contrattuale, sia quello di estendere l’ambito di applicazione del CCNL in rinnovo anche al portierato in modo da avere un contratto unico per la filiera della sicurezza. E’ evidente che tale contratto, nella parte relativa al portierato, debba essere concorrenziale rispetto alle altre forme già regolate, onde evitare il rischio di far finire molte imprese fuori mercato, proprio a causa di altri contratti che già disciplinano queste figure. Del resto sappiamo anche che il settore presenta una disciplina di secondo livello territoriale ampiamente diffusa (con i relativi costi), cosa che altri contratti non hanno e quindi, inserendo la disciplina delle figure disarmate all’interno del contratto sulla vigilanza privata, ci si porterebbe dietro anche la contrattazione territoriale. Sappiamo dunque che l’obiettivo non è facile, tuttavia ci siamo resi disponibili, al tavolo contrattuale, ad approfondire la questione dell’ambito di applicazione del nuovo contratto anche alle attività di portierato, questione del resto presente anche nelle piattaforme sindacali che ci sono state presentate. Viceversa dubitiamo della opportunità di un nuovo eventuale contratto ad hoc del portierato, che si andrebbe solamente a sommare alla pletora di contratti già esistenti.

3. In generale, così come nel caso in specie, l’unico modo per tutelare meglio le imprese è favorire la competizione in un mercato sano e regolato. In questa ottica riteniamo che un ruolo importante per tutelare le imprese e gli addetti legati alla Vigilanza tradizionale possa giocarlo il CCNL in rinnovo ormai scaduto dal dicembre 2008. Negli ultimi incontri si è discusso di orario di lavoro, flessibilità e trattamento economico della malattia, ma riteniamo sia necessario anche valutare con più attenzione la questione dell’ambito di applicazione di cui abbiamo già parlato. In ogni caso è opportuno comunque cercare di raggiungere un accordo complessivo equilibrato ed in tempi ragionevoli. La situazione in cui versano le imprese e il periodo di tempo intercorso dalla scadenza del contratto, infatti, obbligano tutte le parti sociali a proseguire il dialogo in modo serio e costruttivo.

Riceviamo da Salvatore Licciardi – Segretario Nazionale UGL Sicurezza Civile

licciardi.jpg1. Come UGL riteniamo ormai non più rinviabile affrontare la tematica dei servizi non armati che riguarda ormai una platea di lavoratori sempre più ampia rispetto a quelli della vigilanza privata. Tanto è vero questo che noi prima di altri abbiamo affrontato la questione sottoscrivendo il primo ccnl del settore che sta riscuotendo un notevole interesse tra le aziende del settore oltre ad essere sempre preso in considerazione come ccnl di riferimento. D’altra parte il recente dm ha circoscritto con estrema accuratezza i servizi che possono essere svolti solo da guardie giurate. Non vorremmo peró che trascinare la trattattiva su inserire o meno i servizi non armati nel ccnl della vigilanza ci facesse sfuggire il risultato principale che è quello di rinnovare il contratto della vigilanza privata scaduto ormai da più di 30 mesi. E ciò va fatto il prima possibile!

2. Un allegato che disciplini i servizi non armati con uno specifico inquadramento professionale con una specifica tabella economica slegata dalla vigilanza privata riteniamo possa essere la soluzione più percorribile anche se non escludiamo comunque che ció possa penalizzare e non poco, creando un dumping all’interno del medesimo ccnl, le guardie giurate. Noi lavoreremo e siamo disponibili a trovare soluzioni sostenibili. L’importante è trovare presto la quadra.

3. Gli strumenti per la veritá ci sarebbero giá, solo che come al solito in Italia abbiamo le migliori leggi e regolamenti, purtroppo peró sempre inapplicati. Basterebbe che la pubblica amministrazione come buon esempio assegnasse i servizi non al minimo ribasso ma a costi che consentano alle aziende di applicare il ccnl. Allo stesso modo si dovrebbe vigilare e sanzionare tutte le aziende private che appaltano i servizi a costi piu bassi del ccnl, impedendo nel contempo il subappalto. Fare questo permetterebbe contemporaneamente anche di fare pulizia di quelle aziende di vigilanza che operano in barba alle leggi, regolamenti e contratto.

Riceviamo telefonicamente da Matteo Balestrero – Presidente Assiv

balestrero.jpg1. E’ assolutamente necessario ampliare la sfera di applicazione del CCNL della vigilanza recependo la piattaforma delle richieste delle organizzazioni sindacali firmatarie, per governare il fenomeno dei servizi non armati al fine di offrire alla aziende del settore opportunità di crescita oltre che di tutela dei livelli occupazionali;

2. L’attuale CCNL è di conseguenza lo strumento più idoneo;

3. E’ un tema che richiede un adeguato approfondimento nelle sedi più opportune

Riceviamo da Luigi Gabriele, Presidente Federsicurezza, la riconferma della posizione già espressaci il 25 luglio, che riportiamo ancora qui di seguito:

gabriele.jpg“Federsicurezza intende rinnovare il CCNL per i dipendenti da Istituti di Vigilanza Privata scaduto il 31 Dicembre 2008, compatibilmente con le disponibilità di bilancio di chi rappresenta. Federsicurezza non intende includere nello stesso profili di “portierato”, per i quali richiede una specifica disciplina parallela e auspica, in un possibile futuro, la creazione di uno strumento modulare per la filiera della sicurezza”.

 

http://www.securindex.com/notizie/vigilanza/quale_ccnl_per_la_vigilanza-4592?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Le%20prime%20risposte%20alle%20domande%20sul%20rinnovo%20del%20CCNL%20della%20Vigilanza

Quale CCNL per la Vigilanza?ultima modifica: 2011-08-02T12:00:00+02:00da sagittario290