Attualità
4 agosto 2011
Il racconto di una guardia giurata vittima di un terribile incidente per un colpo di sonno
Una guardia giurata da ammirare? Da imitare? Per il suo attaccamento al lavoro direi di sì, per la sua “incoscienza” senz’altro no.
Perchè dico questo? Perchè alle ore 4 del 3 agosto è successo quello che era prevedibile. Su una stradina imbrecciata della bellissima campagna marchigiana, un fatale colpo di sonno metteve fine al suo turno. Una piccola curva, una leggera discesa, lo sbandare della Fiat punto di servizio, il terrore nei suoi occhi assonnati, pochi secondi e, dopo un incredibile cappottamento, si ritrovava imprigionato dentro l’auto.
Ancora incredulo si rendeva conto della situazione e, senza lasciarsi prendere dal panico, riusciva dopo qualche minuto ad aprire uno sportello (l’altro era bloccato) e ad uscire dall’auto capovolta. Si guardava intorno, era buio, niente case nelle vicinanze, solo una famigliola di cinghiali che attraversava la strada a qualche metro di distanza e subito dopo una coppia di istrici. La prima cosa che ha pensato era il rammarico di avere distrutto l’auto di servizio comprata dalla società qualche mese prima (“ma che c… ho fatto? che dirà adesso il maresciallo?).
Subito dopo si è reso conto che non aveva nulla di rotto, aveva battuto la testa, un pò sanguinante e piena di piccoli vetri, ma per il resto era uscito indenne dall’incidente: un miracolo. Guardava l’auto, accartocciata e semidistrutta e pensava come poteva essere ancora vivo.
La guardia giurata ha chiamato subito la centrale operativa per informare e chiedere soccorso. L’ottimo appuntato di servizio M.M., con solerzia e competenza, mandava subito in soccorso due colleghi, e chiamava continuamente la guardia incidentata per farla parlare ed informarsi sulle sue condizioni di salute.
Seduto per terra, appoggiato ai resti dell’auto, nessuna macchina di passaggio, dopo circa un’ora di attesa e dopo aver fumato un’infinità di sigarette, l’incosciente vigilante viene soccorso e portato in ospedale per essere visitato, dove gli viene riscontrato un leggero trauma cranico. Ripeto: un miracolo!
Ho raccontato questo incidente per mettere in evidenza come un piccolo colpo di sonno alla guida di un’auto possa essere fatale. Questi incidenti sono purtroppo molto frequenti. Alla guida della nostra auto pensiamo di essere immortali, infallibili, e invece la nostra presunzione ci porta, a volte, a produrre delle tragedie. Non ci rendiamo conto che un colpo di sonno può procurare danni, anche mortali, a sé stessi ed agli altri.
L’insegnamento da trarre da questo racconto ci deve rendere consapevoli che la prudenza sulle strade non è mai troppa, e nella fattispecie, di non essere mai sicuri di sé stessi tentando di vincere i colpi di sonno continuando a guidare, ma occorre fermarsi immediatamente al minimo accenno di “annebbiamento”.
Dimenticavo: la guardia giurata in questione sono io. E ringrazio tutti i colleghi che mi hanno espresso la loro solidarietà e che mi sono stati vicini.