Rapinatore suicida, caccia ai complici dell’assalto in banca

Cronaca

11 luglio 2011

Rapinatore suicida, caccia ai complici dell’assalto in banca

Gli inquirenti mantengono il segreto sul numero dei colpi esplosi in banca. Ascoltati alcuni ex compagni di Mancinelli (nella foto) per fare chiarezza sugli ultimi movimenti

di Ylenia Gifuni

jpg_4596482.jpgPESCARA. È giallo sulla morte di Nino Mancinelli, detto Caffettino, il rapinatore deceduto durante un colpo alla Banca Toscana di Francavilla, venerdì scorso. Lo scontro a fuoco nel perimetro della filiale dell’istituto di credito, intorno alle 13, poco prima dell’orario di chiusura, è avvolto da diversi punti interrogativi.

Secondo la versione ufficiale, che trova conferma dall’esito dell’autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio, il rapinatore Mancinelli si sarebbe tolto la vita con la sua Glock 45. Un colpo solo, dritto alla tempia destra, lo avrebbe finito all’istante. L’ipotesi del suicidio sarebbe avvalorata dagli esami specialistici e radiografici che, complessivamente, sono andati avanti senza interruzione per circa sei ore. Ma c’è anche chi non crede a questa versione e avanza dubbi sulla dinamica dell’incidente. In un primo momento, infatti, si era detto che a ferire mortalmente Mancinelli sarebbe stato un militare.

Caffettivo è stato il primo ad aprire il fuoco sui carabinieri? E quanti colpi sono stati esplosi dall’una e dall’altra parte? La tragedia poteva essere evitata? Le domande si rincorrono, ma al momento le forze dell’ordine preferiscono mantenere il più stretto riserbo. Pur avendo ricostruito il numero degli spari e l’esatta provenienza, le autorità inquirenti si appellano al segreto istruttorio. L’unica certezza è che i proiettili ritrovati nel perimetro dell’istituto di credito non sarebbero più di dieci.

Intanto proseguono le indagini coordinate dal pubblico ministero Rosangela Di Stefano della Procura di Chieti con l’aiuto dei carabinieri della compagnia di Chieti diretti dal capitano Livio Lupieri. Si cerca nell’ambiente che ruota intorno alla vecchia banda di Mancinelli, quella salita alla ribalta delle cronache per le numerose rapine in banca e gli assalti ai portavalori. Durante il fine settimana sono stati ascoltati alcuni ex compagni. È stata ricostruita la lunga scia di colpi messi a segno da Mancinelli in vent’anni, da poco più che maggiorenne fino all’ultimo colpo, alla soglia dei 40 anni, che lo ha portato a perdere la vita l’altro giorno nella filiale della Banca Toscana di Francavilla.

Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista e, come confermano le forze dell’ordine, non sono ancora emersi elementi sufficienti a suffragare nessuna ipotesi. In particolare, non si sa se Caffettino abbia agito da solo oppure se era in compagnia di uno o più complici che si sarebbero poi dati alla fuga una volta intraviste le pattuglie dei carabinieri intorno all’isolato. Due diverse testimonianze parlano di una corsa verso sud da parte di un’auto, poco dopo il rimbombo delle armi da fuoco nella banca. C’è chi dice che si tratti di una Fiat Bravo e chi di una Bmw, ma i carabinieri sono scettici. Dubbi anche sull’effettivo funzionamento del metal detector della banca che non avrebbe rilevato né la pistola né le bombe carta impugnate da Nino Mancinelli.

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Rapinatore suicida, caccia ai complici dell’assalto in bancaultima modifica: 2011-07-12T10:45:00+02:00da sagittario290