Pirateria, via libera ai militari sulle navi

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Mercoledì 13 Luglio 2011 – 17:37

Pirateria, via libera ai militari sulle navi
Undici italiani ancora in ostaggio

Sono oltre 400 i marittimi catturati dai pirati

20110713_somali145.jpgROMA – Per fronteggiare i pirati del mare sulle navi mercantili italiane arrivano i militari. Lo prevede il decreto legge del governo sul rifinanziamento delle missioni all’estero, firmato martedì dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che ora deve avere il via libera del Parlamento.

Il provvedimento autorizza il ministero della Difesa a «stipulare con l’armatoria privata italiana convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana». L’imbarco dei militari, o in alternativa di servizi di vigilanza privata, avverrà «a richiesta e con oneri a carico degli armatori».

Il 2010, con 445 attacchi, 53 navi sequestrate e 1.181 marittimi catturati, è stato uno degli anni in cui la pirateria ha raggiunto uno dei suoi picchi storici e gli assalti sono continuati anche nel 2011. In base alle informazioni dell’Imb Piracy reporting centre, sono attualmente 23 le navi catturate e oltre 400 i marittimi ostaggio dei pirati somali. Tra loro ci sono anche undici italiani, presi all’inizio di quest’anno in due raid, il primo a febbraio tra India e Somalia e il secondo ad aprile al largo dell’Oman. Le due navi sequestrate, la petroliera Savina Caylin e la motonave Rosalia D’Amato, si trovano alla fonda a nord di Mogadiscio monitorate da vicino da una nave militare italiana.

Il provvedimento anti-pirateria varato dal governo, intitolato “Ulteriori misure di contrasto alla pirateria”, consente dunque l’imbarco su navi italiane di «Nuclei militari di protezione (Nmp) della Marina, che può così avvalersi anche di personale di altre Forze Armate e del relativo armamento previsto per l’espletamento del servizio». Al comandante di ciascun nucleo e ai suoi sottoposti sono attribuite le funzioni di ufficiale e di agente di polizia giudiziaria. Gli armatori dovranno provvedere a rimborsare le spese sostenute dallo Stato per l’imbarco dei militari «entro sessanta giorni».

I servizi di vigilanza privata, invece, sempre in base a quantoprevisto dal decreto, «possono essere svolti con l’impiego di particolari guardie giurate armate, a protezione delle merci e dei valori sulle navi mercantili e sulle navi da pesca battenti bandiera italiana negli spazi marittimi internazionali a rischio pirateria». Un nuovo decreto, che dovrà essere varato entro sessanta giorni, stabilirà poi le condizioni e per il possesso, l’utilizzo e il trasporto di armi e munizioni da parte delle guardie giurate sulle navi.

«Siamo in grado di fare un intervento armato, ma ciò avverrà solo in caso di imminente pericolo vita delle persone sequestrate», ha detto oggi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, riferendosi ai marittimi italiani in mano ai pirati somali. L’intervento armato viene considerato solo l’ultima possibilità perché, ha detto La Russa, «non vogliamo mettere a rischio la vita delle persone con un’azione che ha sempre in se un “quid” di imponderabilità».

Degli ostaggi in mano ai pirati si è occupato anche Benedetto XVI: domenica il pontefice ha incontrato una delegazione internazionale di familiari di marittimi rapiti in mare. Poi durante l’Angelus recitato da Castelgandolfo, il pontefice ha lanciato un appello affinché le persone sequestrate vengano trattate con «rispetto e umanità».

La Fit-Cisl invece nei giorni scorsi ha lanciato un appello alle istituzioni nazionali e internazionali per «trovare una soluzione politica al problema» della pirateria «evitando il ricorso alle armi e incoraggiando gli organismi internazionali a ricercare soluzioni alternative che attraverso aiuti allo sviluppo economico permettano al popolo somalo di rinunciare alle attività criminale».

http://www.ilmessaggero.it/stampa_articolo.php?id=156074

Pirateria, via libera ai militari sulle naviultima modifica: 2011-07-14T11:15:00+02:00da sagittario290