La guerra della battigia «Accampamenti in riva»

Cronaca

02 luglio 2011

JESOLO

La guerra della battigia
«Accampamenti in riva»

Federconsorzi: basta, problemi di ordine pubblico. I gestori delle spiagge contro sdraio e ombrelloni selvaggi. Proteste al Lido di Venezia. Caorle manda i vigilantes

guerra_battigia_ok--190x130.jpgJESOLO – Prendi una bella domenica di sole, aggiungi il pienone negli alberghi e un boom di pendolari. Il risultato: sulla spiaggia di Jesolo scoppia il caos e si rivivono scenari da anni ’70: l’ondata di pendolari occupa la spiaggia dirimpetto alle concessioni con ombrelloni e tende facendo infuriare chi ha pagato fior di quattrini l’ombrellone e sdraio in prima fila. Ci sono poi i clienti degli alberghi: «Non si riusciva neppure a raggiungere il mare» tuona una turista alloggiata in piazza Trieste. I gestori dell’arenile vanno in escandescenza: «Ora basta, è una questione di rispetto e di convivenza, i pendolari con ombrelloni e frigoriferi al seguito dovranno andare altrove», dice Renato Cattai, presidente di Federconsorzi. Il sindaco di Jesolo lancia una soluzione: «Allungate le concessioni sino alla battigia». E’ la polemica dell’estate, puntuale come l’afa. Scoppia a Jesolo e cova al Lido di Venezia dove è da poco entrata in vigore la nuova ordinanza del sindaco Orsoni che mette nero su bianco quanto la legge già prevede: dalla fine della concessione alla battigia la spiaggia è libera. E dunque chi vuole stendersi a prendere il sole davanti alle capanne può farlo. Apriti cielo, anche se finora le proteste non sono andate al di là di qualche mail e qualche lettera.

A Jesolo il finimondo è scoppiato domenica scorsa in vari tratti di arenile e alle porte del nuovo week end i gestori danno fiato alla protesta. I concessionari da sempre tollerano i pendolari con l’asciugamano, ma da qualche tempo famiglie e giovani hanno iniziato a portarsi appresso ombrelloni, lettini e frigoriferi, ponendoli davanti agli ombrelloni degli stabilimenti. Sulla spiaggia di piazza Trieste gli operatori hanno contato 32 ombrelloni «privati» in 100 metri quadri, dove l’ordinanza comunale li vieta. «E’ stato un disastro oltre che un pericolo per l’ordine pubblico» tuona Cattai «i pendolari sono una risorsa, però vanno gestiti nel rispetto di chi lavora e paga i servizi in spiaggia. Non possiamo più tollerare gli accampamenti: in 350 metri quadrati di arenile abbiamo raccolto 28 sacchi di immondizia, recuperando pomodori, sale, pepe, di tutto». I gestori delle concessioni non sono autorizzati a far spostare i bagnanti. «Dov’erano i vigili o la guardia costiera deputati a far rispettare l’ordinanza del Comune?». Ma non è solo Jesolo. Sul litorale veneziano a Bibione i pendolari con il solo asciugamano vengono tollerati; Caorle adotta il pugno di ferro e questo fine settimana, con l’ausilio di sei vigilantes, farà spostare chiunque si distenda anche con il solo asciugamano davanti alle aree concessionate. Il sindaco di Jesolo allarga le braccia: «Con le difficoltà di bilancio possiamo solo impiegare i vigili nel contrasto al commercio abusivo. I concessionari chiedano l’allungamento delle concessioni, così facendo si limiterà lo spazio disponibile tra la battigia e la linea di concessione».

Mauro Zanutto

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