Sonia, la vigilessa sceriffa e il giallo che porta a Pollica

Cronaca

27 giugno 2011

IL MISTERO

Sonia, la vigilessa sceriffa e il giallo che porta a Pollica

Figlia di un generale dei carabinieri in cella per duplice omicidio a Roma, su di lei l’ombra del delitto Vassallo

vassaepa--140x180.jpgROMA ­ «La sceriffa», vigilessa figlia di un generale in pensione ed ex moglie di un maggiore, la malavita e il sindaco ammazzato. Droga, stellette, raffiche di mitra e un sindaco ambientalista. Quello di Pollica, nel Cilento, ucciso vicino casa «per un no di troppo» detto alla criminalità organizzata. Qualche settimana prima, due pregiudicati assassinati in una villetta alle porte di Roma per un regolamento di conti per droga. Nove colpi di pistola da una parte, altri nove dall’altra. Una valanga di piombo che in otto mesi ha coinvolto sia il suggestivo lungomare di Acciaroli, sulla costa salernitana, sia le villette a schiera di una cittadina dei Castelli Romani. Scenari e moventi apparentemente diversi nei quali tuttavia la procura di Salerno e quella di Roma potrebbero aver trovato un filo comune. Un presunto collegamento del quale si discuterà forse già oggi nell’incontro fra magistrati romani e campani.

pisani--140x180.jpgC’è anche «la sceriffa» al centro del vertice, Ausonia Pisani, 43 anni, originaria di Pollica, vigilessa di Albano Laziale, arrestata qualche giorno fa dai carabinieri di Frascati per l’omicidio di Fabio Giorgi e del marocchino Baridi Rabii, uccisi a Cecchina, 15 chilometri dalla Capitale. La donna, incensurata, senza figli, ex guardia giurata ed ex moglie di un maggiore dell’Arma, appartiene a una famiglia con la divisa: il padre è l’ex generale dei carabinieri Domenico Pisani, già capo di Stato maggiore e fra i fondatori dei Ros, il fratello è un ufficiale della Guardia di Finanza, la sorella è questore. Sonia, «la sceriffa», come è soprannominata ad Albano per il suo passato di vigilante, ora è in carcere a Rebibbia e nei prossimi giorni potrebbe essere interrogata di nuovo.

«Attenti che avete preso un granchio», aveva detto agli investigatori che la stavano arrestando, insieme con il compagno, Sante Fragalà, 37 anni, legato secondo i carabinieri alle cosche catanesi, e con Agatino Mascali, 30, nipote di un collaboratore di giustizia siciliano. I tre sono accusati del duplice omicidio di Cecchina, «maturato nell’ambiente del traffico di stupefacenti ai Castelli e sul litorale romano». Ma c’è il sospetto che anche la criminalità organizzata sia coinvolta nel sanguinoso assalto alla villetta dove per i carabinieri la stessa Sonia avrebbe premuto il grilletto. Un’ombra inquietante quella dei clan che potrebbe condurre all’agguato mortale del settembre 2010 al sindaco di Pollica.

ansa--180x140.jpgAngelo Vassallo cadde sotto i colpi dei killer mentre rincasava in auto.Lo chiamavano «il sindaco pescatore», era un ambientalista convinto. «Il mio caro amico Angelo è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi», disse allora il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, che aggiunse: «Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare, quella della legalità. Temo che la rinascita di Acciaroli abbia suscitato appetiti forti. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico».

L’omicidio del sindaco, esponente del Pd ma eletto con una lista civica, è ancora avvolto nel mistero. Si racconta che il presunto killer sia fuggito in Brasile. Ma Franco Roberti, capo della Dda di Salerno, all’indomani dell’arresto di Sonia Pisani ha contattato gli inquirenti romani per uno scambio di informazioni sulle quali c’è il massimo riserbo. Anche perché il fratello di Vassallo, Claudio, in un’intervista dopo l’omicidio del sindaco aveva raccontato che «Angelo, prima di essere ammazzato, mi aveva detto che personaggi delle forze dell’ordine erano in combutta con gente poco raccomandabile».

Fra i moventi del delitto analizzati dagli investigatori ci sarebbe anche quello di un rifiuto di Vassallo a rilasciare concessioni edilizie per uno stabilimento balneare sul lungomare di Acciaroli. «Papà disse di no a due imprenditori, i fratelli Esposito, che stavano con il generale Pisani. E da quel momento è cominciata la battaglia contro di lui», ha raccontato ieri il figlio del sindaco, Antonio, a un quotidiano romano. Un’altra ipotesi che sarà ora al centro del vertice fra gli inquirenti.

Rinaldo Frignani

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_giugno_27/arresto-vigilessa-pisani-ombra-omicidio-pollica-frignani-190957154150.shtml

Sonia, la vigilessa sceriffa e il giallo che porta a Pollicaultima modifica: 2011-06-28T10:45:00+02:00da sagittario290