Fallito assalto al Pam di Perugia: il pm chiede la conferma…

Cronaca

13/6/11

Fallito assalto al Pam di Perugia: il pm chiede la conferma delle condanne per Arzu e i suoi

Le difese hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti

di Francesca Marruco

amanda-appello-giustizia.jpgIl sostituto procuratore generale Roberta Barberini  ha chiesto che i giudici della corte d’appello di Perugia confermino la condanna di primo grado per Raffaele Arzu e quella che viene considerata la sua temuta banda.  In primo grado, con giudizio immediato, in tutto vennero inflitti 111 anni di reclusione.

L’associazione a delinquere Arzu e i suoi, secondo l’accusa, avevano creato un’associazione per delinquere «finalizzata a commettere una serie indeterminata di rapine oltre che di reati ad esse connesse quali la detenzione ed il porto d’armi comuni da sparo e da guerra, nonché di esplosivi, il furto di vetture e la falsificazione di documenti di identità». La rapina, tentata e fallita, al portavalori del Pam di San Marco di Perugia il 21 aprile 2007 è quella per cui i carabinieri di Perugia arrestarono gli imputati. Nel tentato assalto, vennero feriti anche una guardia giurata, Corrado Loreti,  e un passante. Di questi fatti hanno risposto davanti ai giudici Raffaele Arzu, Roberto Fragata, Pietro Pala, Andrea Barrilli, Tonino Mele e Cosimo Scaraggi. Più altre sei persone accusate di aver preso parte all’associazione a delinquere.

Pala e l’indagine per l’omicidio Fezzuoglio Davanti alla Corte d’Appello, le difese degli imputati hanno inizialmente chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e una nuova perizia fonica perché fondamentale in questo processo, come in quello dell’omicidio del carabiniere Donato Fezzuoglio ancora in fase preliminare, è un’intercettazione. Quella del 14 aprile 2007 avvenuta a bordo dell’auto di Pietro Pala. I militari del reparto operativo di Perugia lo tenevano d’occhio già da un po’. Proprio per le indagini sull’omicidio del militare ucciso a Umbertide dopo una rapina al Monte dei Paschi nel gennaio 2006. E mentre indagavano per questo delitto, si sono imbattuti nella preparazione di altri colpi. Tra cui quello fallito al Pam.

Le parole di Pala Pietro Pala lunedì mattina ai giudici della Corte d’Appello ha detto di essere estraneo ai fatti che gli vengono contestati, «Io ho una ditta, sono un commerciante-  ha detto ancora-  la gente mi cerca a Marsciano, non ho mai conosciuto Raffaele Arzu , ma nessuno ha mai preso in considerazione le mie parole». Pala, difeso dall’avvocato Francesco Falcinelli, secondo l’accusa è colui che avrebbe materialmente sparato  a Fezzuoglio. Il difensore del sardo trapiantato a Marsciano ha chiesto per lui l’assoluzione, perché, come già sostenuto in primo grado, e come credono anche le altre difese, le risultanze investigative e l’istruttoria dibattimentale non hanno dimostrato la sua responsabilità.

Arzu e l’intercettazione ambientale Stessa richiesta da parte di Caterina Calia per Raffaele Arzu, che in aula, ha anche preso la parola per correggere il sostituto procuratore quando ha parlato del fatto che l’ex primula rossa era già stato condannato per un’altra rapina. L’avvocato Calia ha insistito molto sulla richiesta di una nuova perizia fonica perché, anche in primo grado, la voce di Arzu era stata riconosciuta solo dal perito del pubblico ministero, il perito del tribunale non era stato in grado di attribuirla ad Arzu. Nello specifico, in quella macchina, Pala avrebbe detto:  «Ascolta, parcheggiale qua che ti faccio vedere una cosa», e  Arzu avrebbe risposto: « la dobbiamo lasciare qua questa?». Per gli inquirenti stavano pianificando la fuga dopo l’assalto. Stavano decidendo dove lasciare le auto usate per entrare in azione.

Il rinvio a le condanne di primo grado La corte d’Appello di Perugia, dopo le richieste della procura generale e le arringhe delle difese, ha rinviato l’udienza al 4 luglio prossimo per le repliche e la sentenza. In aula c’erano  molti parenti degli imputati. E anche tre uomini condannati in primo grado che hanno scontato la loro pena e sono tornati liberi.  In primo grado le condanne per chi secondo l’accusa aveva partecipato all ‘assalto al Pam, erano state le seguenti: Raffale Arzu, 16  anni, Roberto Fragata ,15 anni e un mese, Andrea Barrilli, 14 anni e 27 giorni, Pietro Pala,14 anni e 7 mesi, Pietro Tonino Mele e  Cosimo Scaraggi,14 anni di reclusione. Per gli altri ritenuti affiliati all’associazione a delinquere le pene erano state: Domenico Massi 5 anni 4 mesi, Angelo Lostia Santino Ortu 4 anni e sei mesi, Mario Mastio , Matteo e Manuele Soro a tre anni.

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