Cronaca
19 giugno 2011
Al vaglio anche immagini delle telecamere
Dieci testimoni per scoprire i piromani
Simone Schiaffino
Lavagna – Dieci persone sono state ascoltate, ieri e l’altro ieri, dai carabinieri di Sestri Levante: due baristi, una guardia giurata, quattro automobilisti di passaggio e tre residenti, che in quei momenti si trovavano alla finestra delle loro abitazioni.
Ognuno di loro ha fornito agli investigatori un tassello, un elemento, che potrebbe essere quello decisivo per dare un volto ai responsabili dei roghi della notte tra giovedì e venerdì. Quando tre incendi sono stati appiccati, a breve distanza l’uno dall’altro, in via di Santa Giulia, via Nuova Italia e via al ponte della Maddalena. Distruggendo scooter parcheggiati, danneggiando arredo urbano e annerendo le facciate dei palazzi. Non è l’unica novità sul fronte delle indagini, condotte dai militari del nucleo radiomobile della compagnia sestrese, guidata dal capitano Fabio Benincasa. Al vaglio dei militari ci sono infatti anche le immagini delle telecamere di sicurezza (gestite dalla polizia municipale) di piazza Cordeviola e di piazza Vittorio Veneto. Gli occhi elettronici, nelle ore in cui sono divampati i roghi, potrebbero aver fissato la fuga dei responsabili.
Si tratta di indizi, possibilità, piste investigative ancora incomplete. Ma in possesso degli inquirenti, guidati dal sostituto procuratore Gabriella Dotto, ci sono anche i tabulati relativi al traffico telefonico delle celle che coprono la zona degli incendi. Le tracce elettroniche delle persone che si trovavano in quei punti di Lavagna sono rimaste nelle memorie delle centraline.
E i carabinieri hanno già una lista di persone, per lo più giovani e giovanissimi tra i 15 e i 20 anni, che potrebbero essere chiamati a rispondere alle loro domande. Le convocazioni nella caserma dei militari, potrebbero cominciare oggi stesso. Con modalità diverse, però. Per i minorenni saranno contattati i genitori, anche per verificare, in qualche modo, la versione dei loro figli: gli “alibi” per quella notte, gli spostamenti. Meno problematica la convocazione degli over 18, che saranno chiamati a rispondere alle domande. La sequenza della notte di fiamme dolose, tra giovedì e venerdì, è impressionante, e ha lasciato una scia di danni che, secondo una prima stima, supera i 100 mila euro. Il primo allarme è scattato 19 minuti dopo la mezzanotte, in via di Santa Giulia: lì sono stati incendiati due scooter e le fiamme si sono rapidamente estese pure al casotto della fermata per i bus. Venti minuti più tardi, altro intervento dei pompieri, questa volta in via Nuova Italia. È il rogo più grave, quello che ha distrutto 12 scooter, annerito la facciata di un palazzo e tutti i portici, distrutto le tubature del gas e le linee telefoniche ed elettriche per l’illuminazione pubblica.
All’una e 31, infine, il terzo incendio, in via al ponte della Maddalena: un ciclomotore e una moto enduro bruciati. I carabinieri ipotizzano che l’ultimo raid sia stato compiuto dai vandali sulla via per far ritorno a casa, come a dire che i piromani sono lavagnesi e risiedono in periferia (e questi dettagli coincidono con la testimonianza raccolta dagli investigatori e ritenuta più che attendibile). Ma gli inquirenti ragionano anche su altro: tra il primo e il secondo allarme passano appena venti minuti, mentre per l’ultimo rogo occorre aspettare quasi cinquanta minuti. È possibile che i teppisti siano rimasti in via Nuova Italia per ammirare quanto combinato, i frutti della loro follia? Se lo chiedono i carabinieri che sono alla ricerca di altri video registrati o fotografie fatte da qualche residente o passante durante le operazioni di spegnimento. Se davvero i piromani sono rimasti per più di mezz’ora a osservare i pompieri al lavoro e le fiamme divorare gli scooter, potrebbero essere stati immortalati casualmente.
http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2011/06/19/AOA4Rnd-piromani_testimoni_scoprire.shtml