I topi della zona industriale

Cronaca

Lunedì 30 Maggio 2011 19:05

I topi della zona industriale

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attualità,cronaca,vigilanza privata,ladri,zona industriale,guardie giurate,banda,malviventiBRINDISI – Ladri ancora in azione nella zona industriale di Brindisi. I soliti ignoti, questa volta, hanno fatto razzie all’interno dell’azienda metalmeccanica Cof & co e della Spia elettronica di via Artom, portando a casa un bottino che è ancora in via di quantificazione. Quando una pattuglia dell’istituto di vigilanza Ivri si è portata sul posto, i malintenzionati si erano già dileguati nell’ombra, lasciando i locali a soqquadro. Era l’una e trenta della notte fra venerdì e sabato. Stando a una prima ricostruzione dell’episodio fornita dalle Forze dell’ordine, pare che il raid sia scattato attorno alle 23 e 30. Approfittando dell’oscurità, convinti di poter agire al riparo da occhi indiscreti, i ladri hanno pensato bene di tentare il colpo nell’estrema periferia della zona industriale. Dopo aver imboccato via Artom, si sono diretti verso il fabbricato ubicato al civico nove, dove ha sede la Cof & co di Giovanni Menga. Una volta forzato l’accesso alla struttura, la banda ha cominciato a scandagliare l’azienda palmo a palmo, cercando di racimolare un lauto bottino. Trascorsi poche decine di minuti, i malintenzionati hanno proseguito il loro tour in via Artom, indirizzandosi verso la Soia Elettronica di Antonio Carrassi, specializzata nella costruzione di sistemi d’allarme. Seguendo un consolidato modus operandi, i ladri hanno agito in modo fulmineo, seminando il caos all’interno della fabbrica. Il loro tentativo di eludere il sistema antifurto collegato alla centrale operativa dell’Ivri, però, si è rivelato vano. Dopo aver ricevuto la segnalazione del probabile tentativo di effrazione in atto, le guardie si sono immediatamente portate sul posto, trovandosi di fronte al fatto compiuto.

Non è ancora chiaro a quanto ammonti il bottino racimolato dai malintenzionati. Giunti sul posto nella mattinata di ieri, i titolari delle due attività hanno spiegato alle forze dell’ordine che sarebbe occorso del tempo per fare una stima dei danni apportati alle strutture. E’ buio fitto anche sull’identità dei ladri. A giudicare dal modus operandi, non è escluso che si possa trattare delle stesse persone che si sono introdotte nella notte fra il 6 e il 7 maggio nell’azienda di autodemolizioni di Antonio Cannone, mettendo a segno un colpo da circa 15 mila euro (oltre ai danni). Appena tre giorni prima, i banditi riuscirono ad asportare una Bmw serie M5 del valore di oltre 50mila euro dalla concessionaria Emmeauto di Nando Marino in via Enrico Fermi. I malviventi sfondarono il muretto situato nei pressi dell’officina, penetrarono all’interno dell’autorivendita dal retro e arraffarono il bottino dileguandosi alla velocità della luce. Una pattuglia dell’istituto di vigilanza Sveviapool, insospettita dalla presenza di quattro uomini incappucciati nel piazzale antistante alla concessionaria, allertò immediatamente la Questura di Brindisi. La banda del buco entrò in azione poco dopo le 12 e 15 della notte fra lunedì e martedì. Dopo aver raggiunto il muro che sorge alle spalle della concessionaria, nel cuore della zona industriale di Brindisi, i malviventi cominciarono ad aprirsi un varco utilizzando alcune mazze e dei palanchini. Una volta all’interno della struttura, si diressero verso il deposito esterno delle auto e misero in moto una M5 di seconda mano, solitamente impiegata per mettere a segno rapine, spaccate o assalti ai tir. I banditi furono rapidissimi. Mentre si apprestavano a lasciare la concessionaria, però, la loro presenza venne notata da un vigilante impegnato in un’ordinaria opera di controllo della zona, che richiese l’intervento della Polizia. Una volta giunti sul posto, dopo aver notato delle vetture che sfrecciavano a tutto gas nei pressi dell’autorivendita, i poliziotti diedero vita a un lungo inseguimento con i malviventi. Ma questi avevano accumulato un vantaggio tale da riuscire a far perdere le loro tracce.

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