Cronaca
21.02.1978
Battagliarin, la guardia giurata vittima di Ordine Nuovo
memoryday2011
Istituto di vigilanza privata
FRANCO BATTAGLIARIN
Deceduto
LUOGO: Venezia – Calle delle Acque
Quasi all’alba del 21 febbraio del ’78, la Guardia Giurata Franco Battagliarin nota un ordigno deposto su un gradino dinanzi alla sede del Gazzettino, ma appena gli si avvicina per tentare di rimuoverlo, questo esplode uccidendolo.
L’attentato viene rivendicato da un susseguirsi di comunicati, l’ultimo dei quali alla redazione padovana del Gazzettino alle 14.40, da una voce giovane, piuttosto affannata che riferisce “Qui centrale operativa di Ordine Nuovo. Le bombe sono state gettate per rivendicare i camerati morti. Seguiranno altre due esecuzioni” e riattacca.
Gli accertamenti tecnici consentono di appurare che l’innesco dell’e splosivo, rinchiuso all’interno di una pentola a pressione al fine di aumentarne la potenzialità offensiva, era caratterizzato dalla presenza, come temporizzatore, di una sveglia di marca “Ruhla”, vero “marchio di fabbrica” della struttura di Ordine Nuovo fin dai tempi degli attentati ai treni dell’agosto del ’69, commessi appunto, come molti altri successivi, utilizzando orologi e sveglie “Ruhla”.
Il giorno del funerale di Battagliarin la città di Venezia decreta il lutto cittadino ed anche i giorni successivi, sul pennone centrale di Piazza San Marco, il gonfalone marciano sventolerà a mezz’asta. Per legge la bandiera comunale andrebbe abbrunata soltanto i giorni dei funerali, ma moralmente e politicamente questo gesto testimonierà, con la sua silenziosa ma eloquente semplicità, la risposta di Venezia all’infame assassinio.
Davanti al portone del Gazzettino, in Calle delle Acque, là dove il marmo infranto ed arrossato di sangue si è trasformato in aiuola di fiori, deposti da mani pietose, c’era sempre una piccola folla, molti portavano i loro bambini perché era giusto che anche loro vedessero e sapessero.
Franco Battagliarin verrà riconosciuto Vittima del terrorismo.