«Come un ospedale di guerra insultati e aggrediti dai pazienti»

Edizione BENEVENTO

27/04/2011

«Come un ospedale di guerra insultati e aggrediti dai pazienti»

Giornata di tensione e caos al pronto soccorso «Intervenga la magistratura»

Melina Chiapparino

HE10_535.jpgMedici e infermieri del Loreto Mare si muovono con attenzione per non calpestare i pazienti adagiati a terra. Lettini e barelle sono finiti a prima mattina e il pronto soccorso scoppia di ammalati che sopraggiungono ora dopo ora, affollando ogni angolo del reparto di frontiera. «Ci hanno insultato e minacciato sia verbalmente che spintonandoci – spiegano alcuni infermieri del Circ, il coordinamento infermieri regione Campania – perché tutti pretendono di essere visitati subito, ma senza filtri e triage cerchiamo di tamponare i casi gravi e gli altri devono aspettare». Il personale è in sottonumero rispetto all’afflusso di pazienti che si è quintuplicato nell’ultimo mese, durante il quale sono sempre più frequenti gli episodi drammatici. Oltre alla chiusura dei pronto soccorso di Cto, Incurabili e Ascalesi, gravano sul nosocomio di via Vespucci anche le utenze della periferia, dal momento che il Maresca di Torre del Greco, l’Apicella di Pollena Trocchia e villa Betania non sono più in grado di prestare assistenza ortopedica e neurochirurgica dopo le 14. Sembrano scene da film quando i medici, nel tentativo di garantire a tutti il massimo dell’assistenza, provano a fare elettrocardiogrammi adagiando gli ammalati su sedie o addirittura sul pavimento, cercando con fantasia e coraggio di rassicurare i pazienti. Mentre all’ingresso del pronto soccorso si accalcano gli ammalati, a stento tenuti a bada dalle GUARDIE GIURATE, prese d’assalto dai parenti disperati e rabbiosi per i tempi delle visite, il parcheggio del nosocomio trabocca di ambulanze. Ben cinque mezzi di soccorso del 118 e della Croce Rossa, hanno prestato le barelle all’ospedale, rimanendo bloccati per quasi quattro ore, nell’impossibilità di prestare nuovi soccorsi perché sprovviste dell’attrezzatura completa di bordo, incluse le lettighe rigide. Una situazione che ha lasciato scoperte le postazioni 118 di piazza del Gesù e di piazza Carlo III, che adesso più che mai coprono un’area molto vasta di utenza. Fino al pomeriggio inoltrato le medicherie traboccano di adulti e bambini traumatizzati, di pazienti cardiopatici, di anziani e persino dell’utenza ordinaria che dovrebbe rivolgersi al medico di base ma approfitta della mancanza del triage che assegnerebbe loro il codice bianco col ticket di 50 euro per visita. «Questo collasso – spiega un medico – provoca due conseguenze devastanti sia per i pazienti, che non si sentono tutelati e assistiti adeguatamente, sia per il personale medico, infermieristico e parasanitario che lavora in condizioni di forte stress sobbarcandosi un carico di lavoro eccessivo e al di fuori degli standard della legge». «Abbiamo segnalato l’urgenza al 118 ma iniziamo a pensare che ci sia bisogno di denunciare ufficialmente quanto accaduto ai Carabinieri – annunciano alcuni membri del Circ – dal momento che nessuno si fa carico di questa gravissima emergenza che espone sia i cittadini che il personale sanitario a numerosi rischi».

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«Come un ospedale di guerra insultati e aggrediti dai pazienti»ultima modifica: 2011-04-28T11:15:00+02:00da sagittario290