Bologna
Cronaca
12 febbraio 2011
Strage via della Guardia: per il Poligono accusa di omessa custodia dell’arma
Punta il dito contro il centro di tiro la prima informativa portata in Procura dagli investigatori della Squadra mobile. L’armacon la quale Pistone ha ucciso moglie e figlio poi si è suicidato era stata rubata un’ora prima
Bologna, 12 febbraio 2011 – Guai in vista per il Poligono di tiro di via Agucchi a Bologna, dove domenica scorsa l’ex guardia giurata Marcello Pistone ha rubato la pistola con cui poi, nel giro di un’ora, ha ucciso moglie e figlio e poi si e’ tolto la vita. Punta il dito contro il Poligono la prima informativa portata in Procura dagli investigatori della Squadra mobile, al lavoro fin dai primi minuti dopo la tragedia per ricostruire l’accaduto. L’accusa ipotizzata e’ quella di omessa custodia di arma, reato previsto dal Testo unico della legge sulle armi, a cui potrebbe aggiungersi anche l’omissione di atti d’ufficio, qualora gli inquirenti arrivassero alla conclusione che si tratta di pubblici ufficiali o equivalenti. Se le accuse sono gia’ nero su bianco, non ci sono ancora, pero’, i nomi dei possibili colpevoli.
La Squadra mobile, di per se’, ha gia’ segnalato in Procura (dove la circostanza del furto della pistola era stata definita “inammissibile”) i nominativi dei funzionari presenti al Poligono la mattina della tragedia: si tratta del vicedirettore e di due segretarie. Saranno presto ascoltati e le loro posizioni sono gia’ al vaglio dei magistrati, ma non e’ detto che la responsabilita’ ricada automaticamente su di loro. Sono infatti in corso, proprio in queste ore, una serie di accertamenti di cui si sta occupando la Polizia amministrativa, finalizzati a capire se in via Agucchi tutto funzioni in maniera regolare e se ci sia, ad esempio, un preciso regolamento o protocollo di gestione delle ‘consegne’ di armi. Se questo dovesse mancare, allora nei guai finiranno anche i vertici del Poligono, in qualita’ di legali rappresentanti.
agenzia dire