Non c’è posto in corsia, letti in corridoio

Cronaca

(08 febbraio 2011)

Non c’è posto in corsia, letti in corridoio
boom di ricoveri all’Ospedale dei bambini 

Al Di Cristina bambini ricoverati in corridoio. Ieri nell’astanteria del Civico c’erano undici letti anziché otto. Al pronto soccorso aggrediti un medico e una guardia giurata, fermata una diciottenne che pretendeva una visita 

di GIUSI SPICA 

085931839-ef64ad73-e1a4-4873-bb3f-8f13fee5c526.jpgRossana ha nove anni e una sindrome gravissima. Non cammina, non parla, a stento respira. Ha appena passato la notte nel corridoio del terzo piano del padiglione Biondo, su una brandina che divide con mamma Antonina, attaccata alla maschera dell’ossigeno attraverso un tubo che sbuca dalla stanza accanto. Quando è arrivata al pronto soccorso del Di Cristina in preda a una crisi respiratoria, non c’era un letto libero in tutto l’ospedale. Basta scendere le scale per scoprire che non è la sola. Al primo piano, lungo le pareti dei corridoi, brande e comodini si moltiplicano. E nel reparto di Malattie infettive del padiglione Maggiore mamme e bambini fanno i turni per entrare in bagno. In serata i fuori posto scendono a cinque per piano.

È la fotografia dell’emergenza posti-letto in città che ha messo in ginocchio il Civico, il più grande ospedale da Napoli in giù. Prima la vicenda dei ricoverati sulle sedie al pronto soccorso, che ha portato alle dimissioni del manager Dario Allegra. Qui la situazione adesso è più tranquilla: in astanteria c’erano 11 pazienti in una corsia a otto posti, e dopo un’ora dal pranzo c’erano ancora i resti dei pasti sui tavoli. Segno che l’emergenza non è ancora del tutto rientrata. E nell’area sale la tensione tra camici bianchi e pazienti. Due notti fa al pronto soccorso un medico e una guardia giurata sono stati aggrediti. I parenti di una donna in attesa di essere visitata hanno fatto irruzione all’interno della sala medica: pretendevano una visita in chirurgia plastica. Quando il medico ha spiegato che occorreva attendere il turno, è stato aggredito. La guardia è stata colpita con calci e pugni. La polizia ha fermato una diciottenne, accusata di lesioni, mentre gli altri parenti sono riusciti a farla franca.

Ora a pagare il prezzo maggiore sono i piccoli pazienti dell’ospedale Di Cristina. Nel reparto di Pneumologia, al terzo piano del padiglione Maggiore, c’è Rossana in braccio al padre. La mamma Antonina Muriella sta raccogliendo le cose in attesa del trasferimento al piano di sotto. “Dopo una notte passata su questa brandina in corridoio – racconta – sono riusciti a trovare un letto libero. Mia figlia ha una disabilità totale. È stata ricoverata per 11 giorni, poi è stata dimessa. Nel fine settimana ha avuto un’altra crisi respiratoria e siamo dovuti tornare. Qui l’assistenza è al top, medici e infermieri sono bravissimi. Ma la situazione alberghiera è pessima. Siamo costretti ad allungare la maschera dell’ossigeno dalla camera al corridoio, stiamo schiacciati ai muri per non ostruire il passaggio e non ci sono barelle per trasportare i bambini da un reparto all’altro”.

Rossana in fondo è fortunata: ha trovato un posto in stanza dopo 12 ore. Ma c’è chi in corridoio ci passa giorni. Nel reparto di malattie infettive, a ora di visita ci sono quattro brande lungo le pareti. “Eros ha cinque anni – racconta la mamma Valentina Landino – è stato ricoverato due giorni fa per una gastroenterite, dopo che alla Casa del Sole ci avevano mandati a casa. I medici passano di continuo, le cure non ci sono state negate. Ma due giorni in corridoio sulla branda, con la flebo, sono insostenibili”. Anche Marta Pieri ha passato 72 ore in corridoio con il figlio di 9 anni, prima di trovare posto in stanza: “Qui è il caos. Siamo costretti a lottare persino per entrare in bagno”.

Il direttore sanitario Giorgio Trizzino, in carica da pochi mesi, allarga le braccia: “Sono stati aumentati i posti letto in astanteria da 16 a 24. Purtroppo da sabato non ci sono più posti pediatrici o di terapia intensiva neonatale in tutta la provincia. Il picco è stato domenica notte. Nonostante tutto, qui non si nega mai un letto a nessuno e si cerca di garantire sempre la dignità dei ricoverati. Ma dobbiamo fare i conti con una struttura datata, ci sono ben quattro cantieri all’interno dell’ospedale, e l’assenza della medicina del territorio”.

Non c’è posto in corsia, letti in corridoioultima modifica: 2011-02-09T11:15:00+01:00da sagittario290