Cronaca
02 dicembre 2010
Papà non la fa uscire
Tredicenne si getta dal ponte
La ragazzina salva dopo un volo di 12 metri nell’acqua gelida dell’Agno
Un volo di 12 metri. È finita nelle gelide acque dell’Agno. Quando però si è ritrovata immersa nel corso d’acqua, l’istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio: malgrado traumi e fratture multiple ha tentato di raggiungere la riva non lontana e salvarsi. L’allarme è scattato verso le 18.30 quando un passante ha trovato la borsetta della studentessa e, mentre si guardava intorno, ha sentito dei lamenti. Scorta l’ombra delle 13enne, che non era mai stata in cura per problemi psicologici, la persona ha chiamato il 118 che l’ha portata all’ospedale di Vicenza dov’è ricoverata in Rianimazione. Si salverà, ma dovrà iniziare un percorso di riabilitazione fisica e psicologica. Quando i carabinieri di Valdagno, coordinati dal capitano Giacomo Gandolfi, sono intervenuti, hanno avviato accertamenti ritenendo che, dietro al tentativo di suicidio di quella che è poco più di una bambina, potesse nascondersi una situazione familiare complessa. Ma non sono risultati maltrattamenti o situazioni problematiche, se non il malessere di una tredicenne che forse sta passando un periodo delicato della crescita come accade a molti coetanei. Forse dietro a quel no del padre si cela un universo pre-adolescenziale in cui l’approvazione degli amici, l’appartenenza e l’inserimento nel gruppo, l’essere uguali, vale — per qualcuno — più di qualsiasi cosa.
Romina Varotto