Attualità
Lunedì 20 Dicembre 2010 00:13
L’ARCAICA NORMATIVA DELLA VIGILANZA PRIVATA ITALIANA
Leonardo Monfardini
La Costituzione Italiana
La contraddittorietà in cui versa il T.U.L.P.S., il Regolamento di Esecuzione e tutte le varie norme a seguito spingono i lettori e gli operatori del settore a riflettere sullo stato delle cose. Se consideriamo che la Costituzione Italiana è la Carta fondamentale, fonte primaria di tutte le leggi italiane fino ad arrivare ai regolamenti, sia il T.U.L.P.S. che il resto delle normative non rispecchiano i suoi principi di fondamento.
Esempi:
PRINCIPI FONDAMENTALI
• Art. 3 Il secondo comma dice testuali parole:
«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
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Quando mai il Parlamento ed i vari Governi dal ’48 ad oggi si sono interessati o hanno cercato di rimuovere gli ostacoli in materia di Vigilanza Privata?
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Quando mai hanno deliberato una nuova legge sulla Vigilanza privata?
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Quando mai le Guardie Giurate o meglio le Organizzazioni Sindacali hanno partecipato all’organizzazione Politica, economica e sociale del Paese?
RAPPORTI ETICO – SOCIALI
• Art. 32: Diritto alla Salute; l’ultimo capoverso cita testuali parole:
«[…]La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
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Quanti morti bisogna attendere prima che il Parlamento promuova una nuova legge per la tutela dell’operato di una Guardia Giurata?
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Quando mai si è costituita una Commissione Medica nel settore, visto e considerato che gli operatori adoperano un‘arma?
RAPPORTI ECONOMICI
• Art. 35:
«La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale del lavoratore. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazione Internazionale intesi ad affermare i diritti del Lavoro[…]»
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Quando mai si è fatto una vera formazione professionale nel rispetto di una Legge Nazionale e soprattutto delle Direttive delle Comunità Europee?
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Quando mai si sono rispettate le Direttive delle Comunità Europee in materia di Vigilanza Privata?
• Art. 36:
«Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilità dalla Legge. Il Lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi».
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Perché una Guardia Giurata prende mediamente un reddito mensile di 900 € al mese?
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Perché lo stipendio di una Guardia Giurata si basa essenzialmente su tante ore di straordinario per riuscire a prendere un salario pari ad un altro lavoratore di altri settori?
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Come fa a mantenere una Guardia Giurata la famiglia in maniera dignitosa ed adeguata al carovita?
• Art. 41:
«L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attiva economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali».
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Come mai nelle gare di appalto di Enti Pubblici e Istituti Bancari non viene rispettato il costo orario di una Guardia Giurata, che oscilla su € 21,50? (come da relazione annuale sul sito www.federsicurezza.it).
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Come mai le gare vengono assegnate anche ad un prezzo estremamente inferiore?
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Com’è possibile per un’azienda far fronte ad una spesa di una Guardia Giurata completa di giubbotto anti –proiettili, vestiario, contributi fiscali, contributi assicurativi e previdenza sociale, con assegnazione di gare d’ appalto al ribasso?
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Come mai vengono assunti prevalentemente lavoratori con contratti a tempo determinato e vengono imposte tantissime ore di straordinario, saltando addirittura i riposi?
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Come mai non vengono effettuati controlli mirati sul settore?
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Perché le polizze assicurative in caso di morte o di invalidità permanente sono tra le più basse d’Europa?
Tutti questi interrogativi e tanti altri non bastano a delineare questa categoria dimenticata nel tempo. Solamente una presa di posizione unitaria, naturalmente pacifica, di tutte le Guardie da Trieste a Palermo possono sovvertire l’attuale situazione, con nuove idee capaci di suscitare la speranza e la fede di una nuova vita.
*I dati sottostanti sono stati riportati dalle Associazioni Consumatori e dalla relazione annuali della Federsicurezza nazionale e dalle tutte le OO.SS.