Dato alle fiamme il deposito dell’Ecoshark

Cronaca

Vibo Valentia (09/12/2010)

Dato alle fiamme il deposito dell’Ecoshark

Il titolare dell’azienda deciso a mollare tutto a seguito dei numerosi danneggiamenti subiti dalla sua ditta

Lino Fresca

incendio-auto-officina-lino-arma-di-taggia-vigili-del-notturna-1_66006.jpgSi è sfiorato il disastro ambientale. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato danni maggiori in contrada “Gurna” di San Nicolò di Ricadi dove la notte scorsa, intorno alle 23,30, è stato dato alle fiamme il deposito della società Ecoshark nel quale erano ammassati tonnellate di rifiuti, in gran parte di natura plastica. La società da diversi anni si occupa della raccolta differenziata in quindici comuni della provincia di Vibo Valentia.

Tanta la rabbia da parte di uno dei titolari, Francesco Pantano, il quale insieme ai suoi operai, per oltre 20 ore, ha aiutato i vigili del fuoco a spegnere le fiamme appiccate nello spazio esterno e recintato della sua azienda. Nel 1992 un altro incendio di natura dolosa provocò grossi danni ai mezzi e alla struttura della società che attualmente dà lavoro a 120 persone.

«Basta ha affermato l’imprenditore – . Mollo tutto. È arrivato il momento di chiudere, dopo questo ennesimo incendio doloso. Non è facile trovare la forza per continuare ad andare avanti. Dal 1983 è un susseguirsi di danneggiamenti nei confronti della mia azienda che ha dato e continua a dare lavoro a centinaia di padri di famiglia. Adesso sono stufo di continuare a lottare. Nei prossimi giorni – ha aggiunto –, a malincuore, dovrò licenziare i 120 operai che lavorano con me. Non sono in grado di fronteggiare questi attacchi mirati nei confronti della mia azienda. Il danno questa volta è ingente. L’incendio ha bruciato tutto. Qualcuno ha buttato dall’alto del liquido infiammabile e poi ha dato fuoco. Da stanotte i vigili del fuoco sono a lavoro, ma ancora non sono riusciti a spegnere il fuoco». L’imprenditore, amareggiato non si sente protetto neanche dallo Stato. «Da quanto ho aperto questa attività ho subito numerose intimidazioni e danneggiamenti. È arrivato il momento di farmi da parte. Sono avvilito. Non sono più a chi rivolgermi. Per proteggere la mia azienda ho messo le guardie giurate e i carabinieri controllano giorno e notte l’intera zona antistante il capannone della mia azienda. Nonostante ciò continuano a crearmi problemi. Mi dispiace doverlo dire ma se anche lo Stato non è riuscito a fermare questi danneggiamenti resta ben poco da fare. In passato, nonostante le ripetute intimidazioni, sono rimasto al mio posto. Adesso preferisco fare un passo indietro. Costi quel che costi. Le cose non cambieranno. Anzi più si va avanti e peggio sarà».

Il fumo provocato dalla combustione del materiale plastico ha ammorbato l’aria circostante creando disagi alla popolazione di San Nicolò di Ricadi. Per ore si è temuto il peggio per la lunga colonna di fumo che si è levava dall’area interessata dall’incendio. Per evitare rischi alla popolazione località “Gurna” viene tenuta sotto stretto controllo dai vigili del fuoco i quali per tutta la giornata di ieri hanno lavorato senza sosta con l’impiego di 3 autobotti e decine di uomini. I pompieri per evitare l’inalazione del fumo nauseabondo sprigionatosi dalla combustione dei rifiuti hanno dovuto utilizzare gli autoprotettori muniti di sofisticate bombole di ossigeno. Sul luogo dell’incendio sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Spilinga i quali hanno avviato le indagini per fare luce sul grave episodio che ha gettato nel panico un’intera comunità per l’esalazioni provocate dal materiale bruciato, in gran parte di natura plastica.

Sull’incendio che ha devasto il deposito dello Ecoshark interviene anche il coordinatore provinciale dello Slai Cobas Nazzareno Piperno il quale esprime solidarietà al titolare dell’azienda e ai lavoratori. «È un fatto molto grave – ha ribadito il sindacalista – che non va sottovalutato. Anzi bisogna fare una profonda riflessione. Lo Slai Cobas, di fronte a fatti del genere, non può che stare vicino ai lavoratori. Questo attacco arriva in un momento in grave crisi dell’intero ciclo della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio della provincia. Speriamo che al piu presto sia faccia piena luce su un episodio così grave che rischia di mettere in ginocchio la nostra provincia. Invito chi è preposto ai controlli di vigilare attentamente anche sulle altre aziende che operano in questo delicato settore della raccolta dei rifiuti».

In sintesi

Un incendio di natura doloso la scorsa notte in località “Gurna” di San Nicolò di Ricadi ha distrutto il deposito dell’Ecoshark, nel quale erano depositati tonnellate di rifiuti in grande parte di natura plastica. Per tutta la notte e la giornata di ieri il fumo ha invaso la zona creando disagi agli abitanti per l’odore nauseabondo provocato dal materiale bruciato.

I vigili del fuoco del comando provinciale e della postazione di Vibo Marina con l’ausilio di tre autobotti hanno dovuto lavorare fino a ieri pomeriggio per spegnere l’incendio che ha provocato danni ingenti all’Ecoshark. L’azienda è impegnata da diverso tempo nella raccolta differenziata in quindici comuni della provincia vibonese.

Il titolare Francesco Pantano dopo quest’ennesimo incendio doloso è deciso a mollare tutto e licenziare i 120 dipendenti che lavorano all’interno dell’azienda. In passato l’Ecoshark ha subito altri gravi danneggiamenti ai mezzi e alla struttura di San Nicolò di Ricadi.

Dato alle fiamme il deposito dell’Ecosharkultima modifica: 2010-12-10T10:45:00+01:00da sagittario290