Adesso è la volta delle “talpe”

Cronaca

Messina (30/11/2010)

Adesso è la volta delle “talpe”

Altri 9 indagati tra cui funzionari della Prefettura e un carabiniere

Nuccio Anselmo

guardia-di-finanza1.jpgÈ la terza. Forse non sarà nemmeno l’ultima. È una vicenda che sembra una macchia d’olio destinata ad espandersi per le “cointeressenze istituzionali” che via via vengono scoperte. Insomma, sulle “talpe”. La nuova inchiesta sulla gestione dell’impresa d’investigazione e vigilanzaIl Detective” tocca adesso altri nove indagati, alcuni già ricompresi nei primi due tronconi e altri invece che sono coinvolti solo in questa terza puntata.

Da ieri sono cominciati una serie di interrogatori davanti agli investigatori della Sezione di Pg della guardia di finanza, che proseguiranno anche nei prossimi giorni. Tecnicamente si tratta di nove inviti a presentarsi inviati dal procuratore capo Guido Lo Forte, che si occupa personalmente del fascicolo insieme al suo sostituto Stefano Ammendola, ad altrettanti indagati per il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio in concorso, in relazione a quattro distinti episodi che si sarebbero verificati tra il 1. novembre del 2007 e fino al 18 giugno del 2008.

GLI INDAGATI Si tratta del vice prefetto Maria Gabriella Ciriago, del funzionario ed ex amministratore de “Il Detective” Vincenzo Savasta, del funzionario amministrativo della Prefettura Grazia La Malfa, dell’ausiliario della Prefettura Antonino Barbera, dell’intermediario Giovanni D’Angelo, di una delle figlie del fondatore dell’impresa, Daniela Corio, e di uno dei rappresentanti dell’impresa, Emanuele Galizia, del carabiniere Riccardo Di Blasi, in servizio alla Sezione di Pg, e infine di Teresa Barbieri.

LE QUATTRO RIVELAZIONI DI SEGRETO Dopo le indagini del primo e del secondo troncone sulla vicenda de “Il Detective“, gestite rispettivamente dai sostituti Adriana Sciglio e Fabrizio Monaco, sono emersi altri fatti in relazione a varie ipotesi di rivelazioni e utilizzazioni di segreto d’ufficio. La prima è datata fino al 16 giugno 2008 e coinvolge Ciriago, La Malfa e Savasta. Secondo la Procura le prime due violando i doveri inerenti le funzioni e il servizio avrebbero rivelato a Savasta l’esistenza e il contenuto di due denunce presentate nel febbraio del 2008 contro di lui e depositate in Procura e per conoscenza in Prefettura.

Anche il secondo episodio è datato fino al 18 giugno 2008 e coinvolge Barbera, D’Angelo, Daniela Corio e Galizia. Barbera, come ausiliario di anticamera della Prefettura avrebbe, tramite D’Angelo che in questa vicenda avrebbe svolto il ruolo di intermediario, rivelato alla Corio e a Galizia l’esistenza e il contenuto di atti compiuti dalla Prefettura nella vicenda dell’impresa.

Il terzo episodio è circoscritto al 1. novembre 2007. Secondo l’accusa il carabiniere Di Blasi avrebbe rivelato a Savasta notizie in relazione a un procedimento penale iscritto a modello 21 nel 2007, informandolo sullo stato delle indagini in corso e su eventuali sviluppi.

E siamo al quarto e ultimo episodio, anche in questo caso datato fino al 18 giugno 2008. La Barbieri, violando i doveri inerenti le funzioni e il servizio, in concorso con un pubblico ufficiale che allo stato è rimasto ignoto avrebbe rivelato a Savasta notizie che riguardavano i suoi procedimenti pendenti al Tribunale.

L’INCHIESTA PRINCIPALE Sono invece 21 le persone indagate nel troncone principale che ha registrato nelle scorse settimane l’atto di chiusura delle indagini preliminari: il funzionario comunale Carmelo Altomonte, Pietro Cacace (marito di Daniela Corio), Federica Cacace (figlia di Daniela Corio), Massimiliano Carrozza, il vice prefetto aggiunto Gabriella Maria Ciriago, Antonina Corio detta “Antonella”, Cristina Corio, Daniela Corio, Natala Corio, Salvatore Formisano, il poliziotto in pensione Emanuele Galizia, l’impiegato della Provincia Giuseppe Giammillaro (marito di Cristina Corio), la funzionaria dell’Università e moglie del rettore Carmela “Melitta” Grasso, Marco Lenci (marito di Antonina Corio), l’avvocato Antonino Lo Giudice, il commercialista Giuseppe Marisca, Pietro Previte, Salvatore Privitera, la congiunta del fondatore dell’impresa Maria Russo, l’ex amministratore della società Vincenzo Savasta e la guardia giurata Pietro Sofia. Questo troncone ha scandagliato tre anni di gestione della società dal 2006 fino al 2008. I reati ipotizzati sono: rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, concussione, circonvenzione d’incapace, falso del pubblico ufficiale, estorsione, appropriazione indebita, falsa testimonianza, turbativa d’asta, minaccia, truffa, favoreggiamento personale, violenza privata.

Adesso è la volta delle “talpe”ultima modifica: 2010-12-01T11:45:00+01:00da sagittario290