E anche da Nataly forse si trattava di rapinatori

Cronaca

Lunedì 29 Novembre 2010 10:26

E anche da Nataly forse si trattava di rapinatori

Redazione_1

nataly_rapina.jpgBRINDISI – Cinque banditi brindisini e un’auto rubata, una Golf bianca la cui targa è stata parzialmente individuata. Si tratterebbe di una vettura molto probabilmente utilizzata da gente del posto che aveva studiato, non troppo approfonditamente, come mettere a segno il maxi furto, o forse una rapina, alla gioielleria Nataly di viale Aldo Moro, intenzioni non realizzate perché si è attivato il sistema di allarme perimetrale che era stato installato lungo tutto il perimetro del negozio, perfino nella stanzina che si raggiunge dall’androne attiguo del palazzo di via Martiri delle Ardeatine.

Le indagini sul colpo non andato a segno sono affidate agli agenti della sezione Antirapina della Squadra mobile di Brindisi, diretti da Francesco Barnaba. Non si esclude che il commando stesse preparando un’irruzione mattutina e che i banditi stessero lì per attendere di entrare il giorno dopo, in orario d’apertura, per farsi consegnare i soldi dai titolari in persona, magari sotto la minaccia dell’arma. Non si spiegherebbe diversamente anzitutto il numero di persone pronte ad agire, ché per un furto ne bastano due. E il fatto che ognuna di loro fosse munito di una pistola.

Il gruppo di ladri o rapinatori “muratori” è riuscito a sfuggire alla cattura per un pelo.

Ma sono rimasti sul posto, nel vano in cui si trovano i serbatoi dell’acqua che servono l’intero condominio, gli arnesi che sarebbero stati adoperati per praticare un foro nella parete confinante con l’oreficeria. Poi, stando alle ipotesi avanzate dagli investigatori, sarebbe stato forse disattivato l’impianto di antifurto collegato con l’istituto di vigilanza Ivri la cui centrale operativa ha ricevuto il segnale d’allarme ancor prima che i malviventi si mettessero a lavoro.

Non sono riusciti a far nulla di quanto avevano programmato. L’assalto per cui stavano lavorando nella notte di giovedì è fallito. Nessun danno è stato arrecato ai titolari dell’attività commerciale già nel mirino dei malfattori. La gioielleria Nataly, una fra le più conosciute in quel di Brindisi, si trova in una zona che ben si presta all’azione di ladri e rapinatori per una fondamentale caratteristica. La via di fuga è agevole, soprattutto quando non c’è traffico. Da viale Aldo Moro si raggiunge in un istante il ponte del rione Bozzano e si può raggiungere rapidamente la superstrada per Lecce o la zona industriale di Brindisi, là dove basta pochissimo per far perdere le proprie tracce.

Proprio quella direzione hanno seguito i cinque banditi armati, con il volto coperto da passamontagna, che stavano per fare razzia di preziosi e denaro nel cuore del quartiere Commenda.

La polizia scientifica intervenuta subito sul posto ha effettuato i rilievi, ha cristallizzato le impronte rimaste impresse sul portone e sugli attrezzi che sono stati abbandonati lì, ché portarseli appresso non avrebbe di certo agevolato la fuga.

Gli agenti della sezione Volanti della questura sono arrivati sul luogo poco dopo il vigilantes dell’Ivri che aveva individuato l’automobile dei malfattori e l’aveva inseguita per poi arrendersi dinanzi alla sfrontatezza del guidatore che non solo l’aveva speronato ma aveva proseguito nonostante fosse andato a sbattere contro quattro vetture parcheggiate in via Martiri delle Ardeatine.

La Mobile, diretta da Francesco Barnaba, è al lavoro, per quanto non siano gravissime le ipotesi di reato da contestare ai fuggitivi, una volta identificati. Tentato furto e possesso di arnesi atti allo scasso sono le accuse per cui si procederebbe al massimo con una denuncia a piede libero.

Quel che più conta è che la banda non sia andata a segno, fermata non soltanto dal sistema antifurto che proteggeva anche quel muro in comune con il palazzo, ma anche il rapido intervento delle guardie giurate e dei poliziotti.

E anche da Nataly forse si trattava di rapinatoriultima modifica: 2010-11-30T11:15:00+01:00da sagittario290