Commercianti ma a rischio “Anche a Varese c’è il pizzo”

Cronaca

1 novembre 2010

Commercianti ma a rischio “Anche a Varese c’è il pizzo”

180724_3019305_yxll11630_12433648_medium.jpgVARESE Il pizzo si paga anche sul nostro territorio. «Si tratta di un fenomeno esistente, ma che rimane sommerso a causa della paura che hanno i commercianti a denunciare» ha detto Sergio Bellani, segretario di Confcommercio Varese, a margine della manifestazione “50&Più” che Fenacom, l’associazione provinciale anziani del commercio, organizza ogni due anni per premiare “i maestri del commercio”, ovvero i negozianti che lavorano da 50, 40 e 25 anni.

«Il pizzo e le estorsioni sono una piaga che si aggiunge alle truffe, alle carte di credito clonate e al taccheggio – ha spiegato Bellani – Le rapine sono diffuse soprattutto in orefici e tabaccherie dove, anche perché fanno da ricevitorie dello Stato, girano grosse somme di denaro. Quello del commerciante è un mestiere pericoloso se consideriamo i rischi e i morti. Gli episodi, del resto, non sono mancati a Varese». Un esempio è il benzinaio di Gorla Minore freddato nel febbraio scorso mentre ritirava l’incasso del weekend.

«Il modo migliore per prevenire questi fenomeni, e proteggere i lavoratori onesti, è il controllo del territorio – ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ospite d’onore della giornata – Su questo punto abbiamo lavorato molto. Per esempio, abbiamo investito in sistemi di videosorveglianza. Grazie al sistema Secure Shop, di cui Confcommercio è stata apripista coinvolgendo i sindaci, sono calati del 12% tutti i reati, del 35% le rapine e del 50% le rapine in banca, dove i reati diminuiscono di più grazie ad elevati sistemi di sicurezza che possono fare uso di porte automatiche e di guardie giurate».

I piccoli negozi, secondo il ministro, sono un luogo importante dal punto di vista della sicurezza. «Grazie allo scambio di informazione tra le persone i negozi possono essere definiti come un “modello di controllo sociale” – ha ribadito Maroni – Dall’estero apprezzano la nostra lotta alla criminalità, tanto che sono stato invitato in Israele per partecipare al summit di sicurezza urbana. Non so quanto mi sarà concesso di andare avanti visto quello che sta succedendo al Governo, ma io voglio continuare».

Si è parlato anche di crisi economica. «Non si dica che siamo stati alla finestra a guardare – ha detto Giorgio Re, presidente nazionale di Fenacom – Noi vogliamo rimetterci in gioco come dopo la guerra, quando c’è stato il miracolo economico. Per questo motivo lanciamo la collaborazione alle istituzioni: la nostra esperienza può aiutare la ripresa economica».

Durante la giornata è stato affrontato il tema del distretto del commercio come strumento per rilanciare il centri storici. Il ministro ha lodato il progetto di recupero di piazza Repubblica.

Giorgio Angelucci, presidente di Confcommercio Varese, ha ricevuto numerosi applausi per il suo discorso nel quale ha ricalcato lo spot della trasmissione “I migliori anni” di Carlo Conti. «Noi che al mattino alzavamo la saracinesca con l’odore del pane appena fatto – ha detto Angelucci – Noi che al lunedì andavamo al mercato coperto a prendere la frutta e verdura e che il sabato compravamo il pranzo in rosticceria per fare prima e rimetterci subito lavorare. Noi che pagavamo l’Ige al 33% e ce ne lamentavamo. Noi che con i risparmi acquistavamo la Lambretta e che, alla messa della domenica, indossavamo gli abiti migliori». Una sorta di tributo nostalgico in salsa varesina, che riporta l’orologio indietro nel tempo, a quando non c’erano i centri commerciali.

Adriana Morlacchi

Commercianti ma a rischio “Anche a Varese c’è il pizzo”ultima modifica: 2010-11-02T11:15:00+01:00da sagittario290