Compravano armi per le cosche baresi

Cronaca

07 ottobre 2010

IL BLITZ DELLA POLIZIA

Compravano armi per le cosche baresi
Finiscono in carcere due vigilantes

Operazione della squadra mobile, bloccati insospettabili
Riforniti i clan malavitosi di Bari Vecchia e San Paolo

armi--190x130.jpgBARI – Trenta armi acquistate in modo regolare da guardie giurate e poi rivendute ai gruppi criminali di Bari. È uno dei retroscena che emerge da un’indagine della squadra mobile di Bari sul traffico di armi e che lo scorso fine settimana ha portato ai primi importanti risultati investigativi: il fermo di due guardie giurate, Davide Berardi e Michele Rossini, entrambi baresi, responsabili – secondo l’accusa – di aver favorito le attività mafiose delle cosche mafiose della città vendendo loro armi potenti. Il fermo dei due è stato convalidato ieri mattina dal gip che ha condiviso la tesi accusatoria della Procura.

Sull’attività investigativa è mantenuta la massima segretezza perché l’inchiesta è ancora alla battute finali e soprattutto perché la polizia sta proteggendo un testimone: la persona che ha collaborato con gli inquirenti per arrivare a dimostrare le presunte responsabilità di Berardi e Rossini. Tuttavia da indiscrezioni investigative è emerso che una delle due guardie giurate (con la complicità dell’altra) in possesso di un regolare porto d’armi per l’attività che svolgeva andava in armeria per acquistare le pistole da rivendere: ne avrebbe acquistato una trentina in tutto che i poliziotti della mobile non sono comunque riusciti a recuperare perché ormai sono finite in mano a pericolosi criminali. Le armi, secondo quanto emerso, sarebbero state vendute ai clan del quartiere San Paolo e di Bari Vecchia.

In un momento storico in cui gli equilibri della criminalità organizzata sono a rischio e gli omicidi, i ferimenti e le sparatorie (l’ultima risale a martedì mattina a Carbonara) sono quasi all’ordine del giorno: nei mesi estivi i delitti sono stati oltre una decina ed il procuratore di Bari, Antonio Laudati, in più di un’occasione aveva lanciato l’allarme affinché il numero dei sostituti procuratori a Bari fosse potenziato. Proprio perché le indagini sugli omicidi procedessero più in fretta. Tornando all’indagine sul traffico d’armi la polizia dovrà verificare le eventuali responsabilità del commerciante: il venditore di armi è infatti tenuto a registrare gli acquisti e quando il numero delle pistole acquistate dalla stessa persona è maggiore di due deve segnalare l’anomalia. Gli acquisti vengono sempre registrati su una rete informatica.

Angela Balenzano

Compravano armi per le cosche baresiultima modifica: 2010-10-08T11:30:00+02:00da sagittario290