Rapina finisce nel sangue: bandito ucciso e un altro in fuga

Cronaca

05 ottobre 2010

Assalto all’ufficio postale a Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca

Rapina finisce nel sangue: bandito ucciso e un altro in fuga

Una guardia giurata ha sparato. Uno dei rapinatori si è accasciato per terra ed è morto pochi minuti dopo

0L9TGA7A--180x140.jpgBORGO A MAZZANO (Lucca) – I banditi se li è trovati di fronte poco dopo aver posteggiato davanti al piccolo ufficio postale. Sul sedile del passeggero dell’auto, intestata a una società di vigilanza, una borsa con 25 mila euro, i soldi per il pagamento delle pensioni che avrebbe dovuto depositare. La guardia giurata ha tentato di fuggire afferrando la borsa e uscendo di corsa dalla macchina, ma uno dei malviventi gli ha gridato di fermarsi e ha iniziato a sparare con la sua pistola, una scacciacani giocattolo, copia perfetta della Beretta calibro nove. Pare volesse spaventare la guardia per bloccarla e invece il vigilante, convinto che quell’arma fosse vera, ha estratto la pistola è ha sparato. Un solo colpo che ha ucciso il rapinatore al petto. L’uomo si è accasciato nel cortile dell’ufficio postale ed è morto pochi minuti dopo.

FUGA E CACCIA ALL’UOMO – Un secondo bandito è riuscito a fuggire. Il terzo componente della banda Marco Marotta, 33 anni, romano, si è barricato nell’ufficio postale ed è stato bloccato e arrestato poco più tardi dai carabinieri. E’ accaduto poco dopo le 8 a Borgo a Mozzano, paese della Media Valle del Serchio in provincia di Lucca, famoso nel mondo per il Ponte del Diavolo, un’antica costruzione resa celebre anche da un’oscura leggenda. La dinamica della tentata rapina è ancora incerta e in queste ore i carabinieri della compagna di Castelnuovo stanno interrogando il bandito e ascoltando il vigilante. Un testimone ha detto che tutti e tre i banditi, probabilmente originari di Roma, avevano in pugno armi giocattolo, ma il particolare non è stato confermato dagli investigatori. Prima dell’arrivo del vigilante, il bandito avevano bloccato un’impiegata che stava per entrare nell’ufficio e, pistola puntata alla schiena, gli ha detto di digitare il codice di ingresso. Ma la donna non ha fatto neppure in tempo a toccare la tastiere che si è scatenato l’inferno: prima i colpi sparati dal bandito con la finta pistola, poi lo sparo del vigilante. Subito dopo la rapina è iniziata un’imponente caccia all’uomo per bloccare il terzo rapinatore che è riuscito a fuggire a bordo di una Panda color ocra. Carabinieri, polizia e finanza, stanno setacciando le campagne lucchesi. Non è escluso che il terzetto avesse anche un altro complice che, dopo la sparatoria, si sarebbe allontanato su un’auto.

Marco Gasperetti

Rapina finisce nel sangue: bandito ucciso e un altro in fugaultima modifica: 2010-10-06T11:30:00+02:00da sagittario290