Quattro provvedimenti per riaprire le trattative della vigilanza privata

C.C.N.L. VIGILANZA PRIVATA

28 Ottobre 2010

Quattro provvedimenti per riaprire le trattative della vigilanza privata

Scritto da Ilaria Garaffoni

striscione_contratto2.jpgROMA, 28 ottobre 2010 – C’erano tutti al ministero del Lavoro.
Sabina Bigazzi con Maurizio Scarpa per Filcams, Vincenzo Dell’Orefice per Fisascat e Parmenio Stroppa per Uiltucs. Sul fronte datoriale, le 14 (sic!) rappresentanze presenti hanno mantenuto la linea dura preannunciata nelle precedenti dichiarazioni: senza i correttivi richiesti, il 31 dicembre 2010 – alla scadenza naturale del contratto – le associazioni di categoria firmatarie recederanno dal CCNL per sopravvenuta cessazione delle condizioni che ne rendevano praticabile l’adempimento. Queste le richieste: 1) chiarimento definitivo sull’esonero della vigilanza privata dal campo di applicazione del D. Lgs. 66/03 (la deroga prevista dal CCNL ha portato una pioggia di sanzioni alle imprese da parte delle direzioni provinciali del lavoro); 2) esatta circoscrizione del campo di applicazione della vigilanza privata, come previsto dell’avviso comune e come recepito dal decreto Maroni (perimetro che finora non ha trovato una concreta applicazione); 3) reale applicazione delle tabelle di congruità negli appalti, a partire da quelli pubblici; 4) divieto di intermediazione nella sicurezza privata attraverso la sottoscrizione diretta di contratti da parte di soggetti privi di licenza ex art. 134. La parte sindacale, pur contestando l’enorme perdita di tempo ed energie (“avreste dovuto dirlo 20 mesi fa”), ha sostanzialmente convenuto sulla necessità di varare i provvedimenti richiesti dalla parte datoriale, che si mostrano ormai imprescindibili per la stessa sopravvivenza delle imprese e del settore nel suo complesso.

Il Prof. Michele Tiraboschi, in rappresentanza del ministro del Lavoro, ha mostrato una fattiva volontà di adoperarsi per porre in essere i correttivi necessari alla riapertura delle trattative, anche se ha chiarito che la crisi esiste per tutti e che qualsiasi richiesta che preveda un esborso o che presenti dei margini di sottrazione di gettito all’erario pubblico deve essere cassata in partenza. Tiraboschi ha quindi promesso un intervento di natura istituzionale, a partire dalla predisposizione di osservatori a livello territoriale che indaghino sulla legalità delle imprese, sulla scorta di quanto già si sta facendo con successo nel settore delle costruzioni. Un altro intervento potrebbe essere l’emanazione di una circolare interpretativa che ribadisca che il D Lgsl 66/2003, secondo la novella del Dlgs 112/2008, non si applica alla vigilanza privata, poiché quest’ultima viene equiparata alla polizia. E questo nonostante le previsioni contenute nel CCNL, dal momento che la legge supera il contratto.

La riunione si è chiusa con la richiesta, da parte del Prof. Tiraboschi, di una relazione scritta che riassuma istanze e possibilità operative per correggere le patologie del settore. Si attendono sviluppi.

Quattro provvedimenti per riaprire le trattative della vigilanza privataultima modifica: 2010-10-29T12:00:00+02:00da sagittario290