Laudati: Bari sull’orlo di una guerra di mala


Puglia

Cronaca

08 Ottobre 2010

Laudati: Bari sull’orlo di una guerra di mala

di Ninni Perchiazzi

36166_1.jpg«C’è una potenziale guerra tra i clan storici del territorio che può esplodere da un momento all’altro. Siamo in una fase di redistribuzione delle forze criminali della città». Parole pesanti come macigni, pronunciate in tono secco, perentorio, da parte del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati.

Una sorta di all’erta alla città, lanciato nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare tre specifici episodi criminali, caratterizzati dalla «presenza» di armi, dai quali gli inquirenti desumono ci sia in atto una corsa a riarmarsi da parte dei principali e più feroci clan malavitosi del territorio.

Il primo episodio riguarda Radames Parisi, 26 anni, figlio di un cugino di Savinuccio, arrestato in flagranza di reato. Il pro cugino del boss è stato beccato con una pistola Bernardelli (calibro 9 per 21) con matricola cancellata e 13 proiettili. L’arma era nascosta insieme a due giubbotti antiproiettile nuovi (ancora incellophanati) e 5mila euro in contanti nella cantinola di un’abitazione (né sua né della compagna) al quartiere Japigia: la scoperta è stata realizzata grazie al fiuto dei cani poliziotto. L’accusa è di detenzione illegale di arma da fuoco.

Abbastanza singolare il secondo episodio che ha portato all’arresto di due metronotte. Si tratta della guardia giurata Davide Berardi (39 anni) e del custode Michele Rossini (32). Berardi, con la complicità del collega, ha acquistato legalmente col suo porto d’armi ben 24 pezzi tra pistole e fucili a pompa in poco meno di une mese da due note armerie del centro cittadino. Un titolare di porto d’armi può comprare massimo tre pistole o fucili, oltre necessita di un permesso del questore. Quantità e tempi – dati comunicati dai commercianti alla questura – hanno insospettito le forze dell’ordine, che ritengono si tratti di una sorta di acquisto per conto terzi. Infatti, secondo gli inquirenti, le armi sarebbero state poi cedute alla malavita organizzata cittadina. Anche in questo caso sono tanti gli aspetti ancora da chiarire, a partire da quali sono i gruppi criminali coinvolti (San Paolo, Bari Vecchia, Libertà?).

Ancora le armi al centro del caso che coinvolge il presunto boss bitontino Cosimo Modugno, 30 anni, per il quale è stata evitata in extremis la scarcerazione. «Mino u gruss», questo il soprannome, è rimasto dietro le sbarre con l’accusa di tentata estorsione al proprietario di un bar di Bitonto, ma anche per detenzione illegale di armi: due pistole calibro 22, un mitragliatore Kalashnikov e una pistola mitragliatrice Uzi. È il piccolo arsenale sequestrato dalla guardia di finanza a fine agosto a Giovinazzo, nella villa di un insospettabile, che gli investigatori ritengono detenesse proprio per conto di Modugno.

I tre episodi non sono collegati tra loro, ma sono indice di una situazione in divenire che le forze dell’ordine stanno monitorando con attenzione. C’è il rischio, infatti «che si costituisca un arsenale della malavita, in modo apparentemente regolare», aggiunge Laudati, per la circostanza affiancato dal questore Giorgio Manari, dai tre pm che hanno in carico le indagini, Desirèe Digeronimo, Patrizia Rautis ed Eugenia Pontassuglia, e dal capo della Squadra mobile, Fausto Lamparelli.

«I tre episodi ci devono far riflettere anche perché hanno un unico filo conduttore: una pericolosissima armeria che arriva nelle mani della malavita organizzata, un segnale di allarme per la cittadinanza. Infatti è presumibile che i gruppi storici malavitosi baresi si stiano riarmando nell’ottica di un conflitto che potrebbe esplodere da un momento all’altro», ribadisce concludendo Laudati.

Laudati: Bari sull’orlo di una guerra di malaultima modifica: 2010-10-09T10:45:00+02:00da sagittario290