«Così le vittime dei colpi non finiranno in aula»


Lodi

Cronaca

2010-09-30

«Così le vittime dei colpi non finiranno in aula»

nWI_G6JQ_ggJ.jpgDAL 2007 A OGGI si è registrata una sola rapina per ciascun anno ai danni di una farmacia nel territorio di competenza dell’Asl di Lodi (che comprende pochi comuni in più rispetto al Lodigiano). Ciò secondo i dati forniti dall’Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda Titolari di Farmacia che, sotto il nome di Federfarma, racchiude le province di Milano e Lodi, oltre alla neonata Monza. Le rapine complessive sono state 235 nel 2007, 363 nel 2008, 163 l’anno successivo e 131 finora nel 2010 ma, di queste, la maggior parte si sono registrate a Milano, le restanti nell’hinterland milanese, e un caso, finora, appunto nel Lodigiano.

UN DATO positivo, dunque, ma ieri i delegati di Federfarma erano comunque in prima linea nel sostenere i vantaggi del nuovo Protocollo, proprio perché ne hanno già visti gli effetti positivi nell’area metropolitana: «I casi si sono dimezzati — spiega Stefania Orsi, vicepresidente di Federfarma Milano Lodi e Monza-Brianza e titolare di una farmacia a Guardamiglio — a tal punto che la nostra presidente interprovinciale, Annarosa Racca, ora assurta anche ai vertici nazionali, il 12 ottobre sottoscriverà il protocollo nazionale con il ministro Maroni. Questo sistema permette, a differenza di quelli esistenti, di avere una visione molto nitida delle immagini. Le forze dell’ordine, inoltre, possono recuperare le immagini precedenti a quando l’esercente fa scattare l’allarme, per valutare chi è entrato e uscito. Se tutti utilizzeranno questo sistema sarà di ausilio alla sicurezza e funzionerà anche da deterrente sapere che il Lodigiano risulta ‘coperto’».

«IL VANTAGGIO di questa registrazione criptata, leggibile solo dalle forze dell’ordine, è che ha valore di prova in Tribunale — aggiunge Pierluigi Mariano, direttore della federazione interprovinciale —. Le implicazioni non sono da poco. Al farmacista poteva capitare di sedere in aula e dover testimoniare contro un rapinatore, esponendosi anche a potenziali intimidazioni. Ora il giudice non ha neanche bisogno di convocare i testimoni: il compact disc con le immagini ha una sua forza probatoria. Infine, soprattutto a Milano dove le rapine ai danni delle farmacie sono più diffuse, queste immagini sono d’aiuto per rintracciare i rapinatori seriali, assai diffusi, e consente – una volta presi – di contestargli l’aggravante della reiterazione del reato. Anche quando un rapinatore ha il viso coperto, con il sistema “Keycrime” le forze dell’ordine sono in grado di effettuare un esame biometrico rilevando altezza, peso, forma del viso e via dicendo, sommando indizi fino a rintracciare il colpevole».

PROPRIO i rilevatori biometrici sono ciò che il sindacato bancario Fabi continua a chiedere anche per la prevenzione delle rapine nelle banche, insieme alla presenza di guardie giurate: «Le rapine in banca a Lodi e in provincia sono diminuite negli ultimi 2 anni — spiega Ettore Necchi del sindacato Fabi —. Ma noi continuiamo a chiedere che gli istituti di credito pongano davanti agli istituti le guardie giurate, anche se c’è resistenza perché sono considerati sistemi costosi, e che installino i nuovi sistemi biometrici, che rilevano le impronte o il viso al momento dell’ingresso, come condizione per l’apertura delle porte di accesso: un ottimo deterrente contro le rapine. Alcune banche lo stanno già facendo ma se lo facessero tutte i colleghi, oltre ai cittadini, sarebbero più tranquilli».

«Così le vittime dei colpi non finiranno in aula»ultima modifica: 2010-10-01T11:00:00+02:00da sagittario290