CASSANO ALLO JONIO (CS) IL DELITTO DI GAETANO NOVELLI 47 ANNI

Cronaca

10th, 2010

CASSANO ALLO JONIO (CS) IL DELITTO DI GAETANO NOVELLI 47 ANNI CONIUGATO DUE FIGLI, INVISCHIATO NELL’OPERAZIONE OMNIA, FAIDA O GUERRA DI MAFIA?

show_image_NpAdvSinglePhoto.jpgAi primi colpi, benché colpito alla testa, il guidatore ha accelerato d’istinto ed ha continuato la sua corsa per mezzo chilometro, poi si è schiantato contro un muro, in un lago di sangue. Sul caso indagano i poliziotti del Commissariato di Castrovillari diretto dal vice-questore aggiunto Giuseppe Zanfini, giunto assieme al 118, il medico legale, il p.m. di turno Larissa Catella ed alla macchina delle pompe funebri, sul posto dell’omicidio. Non era un incidente, ma un omicidio, scoperto dalla guardia giurata del villaggio. Novelli era stato coinvolto, con l’accusa di usura, nella maxi operazione antimafia “Omnia” che negli anni passati ha colpito il presunto clan Forastefano di Cassano Ionio.

CASSANO ALLO IONICO (CS), IL PREGIUDICATO GAETANO NOVELLI, 47 ANNI, SPOSATO CON DUE FIGLI, DA POCO USCITO DAL CARCERE, AMMAZZATO IERI NOTTE, DENTRO LA SUA MERCEDES, A COLPI DI PISTOLA CALIBRO 7,65, DA IGNOTO KILLER. NUOVA SCOSSA DI “ASSESTAMENTO” DENTRO LA ‘NDRANGHETA DELLA STERMINATA SIBARITIDE, UN TEMPO “TERRITORIO DI PASCOLO” DEL MAMMASANTISSIMA PEPPE CIRILLO ED OGGI DEI FORASTEFANO?E’ FAIDA O GUERRA DI MAFIA?

e’ stato trovato senza vita attorno all’una della scorsa notte a bordo della sua Mercedes ferma all’ingresso del villaggio turistico Marina di Sibari, lungo la costa ionica del Cosentino. Il primo marzo scorso Novelli era stato condannato a nove anni di reclusione dal Tribunale di Castrovillari al termine del processo di primo grado nei confronti d’una quarantina di persone arrestate nel luglio del 2007 nell’ambito della maxi operazione “Omnia” poiche’ considerate variamente legate alla cosca Forastefano

Domenico Salvatore

LA NOTIZIA

Novelli_Gaetano-157x300.jpg(AGI) – Cassano allo Ionio (Cosenza), 8 ott. – Pregiudicato calabrese ucciso a colpi di pistola nella sua auto sulla costa ionica. Gaetano Novelli, 47enne di Cassano Ionico, e’ stato trovato senza vita attorno all’una della scorsa notte a bordo della sua Mercedes ferma all’ingresso del villaggio turistico Marina di Sibari, lungo la costa ionica del Cosentino. Sul cadavere sono stati individuati i fori d’entrata di due proiettili di pistola calibro 7,65. Sul caso indagano i poliziotti del Commissariato di Castrovillari. Novelli era stato coinvolto, con l’accusa di usura, nella maxi operazione antimafia “Omnia” che negli anni passati ha colpito il presunto clan Forastefano di Cassano Ionio. In base a quanto trapelato l’uomo era uscito poche settimane fa dal carcere ed e’ considerato un emergente dei clan locali. Il primo marzo scorso Novelli era stato condannato a nove anni di reclusione dal Tribunale di Castrovillari al termine del processo di primo grado nei confronti d’una quarantina di persone arrestate nel luglio del 2007 nell’ambito della maxi operazione “Omnia” poiche’ considerate variamente legate alla cosca Forastefano.

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sgomino’ la cosca con braccio e cervello a Cassano Ionio ma potere in tutto l’Alto Jonio cosentino. Il processo castrovillarese era uno dei due filoni giudiziari del blitz.

Altri presunti boss e picciotti erano gia’ stati giudicati con rito abbreviato dal gup distrettuale di Catanzaro.(fonte Agi)

IL COMMENTO

CASSANO ALLO IONIO (CS)-Da Punta Melito a Rocca Imperiale; dallo Jonio al Tirreno; dall’Aspromonte al Pollino, passando per le Serre e La Sila c’è tutto un fermento all’interno delle cosche mafiose della ‘ndrangheta. Nelle cinque province (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria) i capi di società, i capibastone ed i capi-mandamento, tutti coordinati dalla “Provincia” di Reggio Calabria, sono alla ricerca di nuovi assetti; di nuovi equilibri; di nuovi organici; di nuove alleanze e federazioni. Un divenire in continuum, che ha provocato terremoti, sismi e scosse telluriche del nono e decimo grado della Scala Richter. C’è in atto la cosiddetta “Fase 3”; quella delle imprese di servizi; delle aziende trasporti ed affini; delle ditte della grande distribuzione, non solo alimentare; delle infiltrazioni e controllo delle grandi società; dei controlli delle candidature elettorali ad ogni livello. La trasformazione della “vecchia” mafia, della “Fase 2”, perché così viene bollata, una mafia obsoleta, fatiscente, stantia e rancida, spremuta come un limone, buono oramai solo per il cestino; quella dei sequestri di persona; dei grandi appalti:autostrade, super-strade, pedemontane, s.g.c., strade dei due mari, scuole, palestre, piscine, stadi, reti idriche e fognanti, grandi complessi, centri commerciali, supermarket, caserme delle forze dell’ordine, dei pompieri, porti, porticcioli e darsene, aeroporti, ammodernamenti strade statali e così via. L’abbandono (ma non totale) della cosiddetta “Fase 1”; quella della mafia rurale e giardinara, delle guardianie e “protezioni” imposte; del contrabbando di sigarette, delle candidature “dirette” nei consigli comunali, ancora consentite. Perfino di capibastone e personaggi in odore di mafia calibro 90; ma anche dei primi appalti e sub-appalti. Periodi paleolitici e neolitici della ‘ndrangheta, di Cosa Nuova, di Onorata Società, se non di “Famiglia Montalbano e Picciotterìa. Le operazioni recenti come “Meta e Il Crimine”, ci hanno dato un’idea del fermento che anima la “Gramigna”, che infesta oramai tutto il territorio nazionale con proiezioni all’estero. I due Distretti Giudiziari di Catanzaro e Reggio Calabria e gli otto Circondari Giudiziari, governati dalla DDA dei procuratori, Antonio Vincenzo Lombardo e Giuseppe Pignatone, che coordinano il lavoro super-prezioso di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, CFS, Polizia Penitenziaria e Polizia Provinciale, hanno sferrato un duro attacco contro la cosche mafiose di ogni regione. In quest’azione, validamente supportati dalle istituzioni governative, centrali e periferiche. Sostenuti dal contributo dei collaboratori di giustizia o pentiti di mafia. Sorretti da una nuova mentalità che sta spuntando qua e là all’interno della cosiddetta società civile. Vedi anche la nascita di comitati civici spontanei, come “E adesso ammazzateci tutti”. I giovani di oggi non sono quelli di…Quando ragazzi felici andavamo alla scuola, con la cartella a tracolla ed in tasca la mela…
“Non abbiamo fatto la Guerra, (facebook sign Up anni ottanta) né visto lo sbarco sulla luna, vissuto gli anni di piombo, votato il referendum per l’aborto vissuto direttamente il 68 .
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, Sonol’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità;
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione);
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorati dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga;
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico.
Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo stati le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.);
Abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall’Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball (“con Crystal Ball ci puoi giocare”), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore. La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme. La generazione che non ricorda o ricorda vagamente, l’Italia Mondiale 82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l’Italia di quest’anno è la favorita. L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. L’ultima generazione degli spinelli.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista.No avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.Giravamo con dei motorini che sembravano razzi.Non c’erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati nello zainetto dell’invicta che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine.Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l’aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l’acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat.Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!”
I giovani di oggi, amano la libertà e la democrazia e non chiedono e soprattutto, non consentono a niente ed a nessuno, di decidere al loro posto, circa il loro futuro ed il loro destino (unusquisque faber est fortunae suae). Se devono andare alla pizza, al gelato, allo stadio, al concerto, in palestra, sul Corso, sul Lungomare, al museo, non devono chiedere il permesso a nessuno. Salvo uno squillo a mamma e papà. Ecco perché diventa sempre più difficile reclutare i “soldati”. E le cosche mafiose, in crisi di vocazioni, non sanno più che pesci pigliare. E’ anche il momento dei pentiti, dei collaboratori di giustizia. Ogni giorno ne spunta uno. Gaetano Novelli, aveva solo 47 anni. Era appena uscito dalla galera. Forse, “ voleva tornare indietro”. Impossibile farlo. Si entra all’impiedi (con la promessa fatale, di: soldi, donne, potere ?“Quanti ne vuoi” e si esce, “poviri & pacci” e (di)stesi; coi piedi in avanti. Antonio Nicaso e Nicola Gratteri lo chiamano “Il grande inganno”. Addio sogni di gloria e di riscatto; sogni di una vita “normale” infranti. Avanti un altro. Sotto a chi tocca.

Domenico Salvatore

CASSANO ALLO JONIO (CS) IL DELITTO DI GAETANO NOVELLI 47 ANNIultima modifica: 2010-10-11T10:45:00+02:00da sagittario290