Guardia alta sulla Linea 38


Abruzzo

Cronaca

19/09/2010, 05:30

Guardia alta sulla Linea 38

A bordo Vigilantes come deterrente al vandalismo e alla microcriminalità i timori degli autisti in balìa di chiunque voglia approfittare della situazione

Verso%20la%20stazione.jpgVigilanza privata per aumentare il livello di sicurezza sulle tratte più “calde”. È il nuovo confine del trasporto pubblico urbano e sarà il 38, la linea “di frontiera” della Gtm quella che per prima sperimenterà la novità. La “rivoluzione”, dice un addetto ai lavori, sarebbe imminente, dopo una serie interminabile di episodi spiacevoli che si verificano quotidianamente. Sui mezzi, dunque, saranno i vigilantes a mantenere l’ordine e a reprimere (nei limiti del consentito), i bollenti spiriti di chi sale sull’autobus pensando di viaggiare col proprio mezzo privato, mettendo in atto comportamenti che mal si conciliano col vivere civile.

Episodi, purtroppo, in continua crescita e contro i quali gli autisti, ma anche i verificatori, possono fare ben poco. «Il 38 è diventato veramente una linea di frontiera – si lascia sfuggire un autista, a mezza bocca. – Mi chiedo come fa la gente “normale” a prenderlo. Si viaggia e si lavora in condizioni che a volte rasentano il limite del disumano». Sull’autobus è un fiorire di episodi spiacevoli e liti che molto spesso scaturiscono dalla maleducazione di alcuni viaggiatori ma che, altrettanto spesso, derivano da problemi di sovraffollamento o dal cattivo funzionamento dei mezzi. Una delle occasioni di frizione più forte è rappresentata dall’uso dei passeggini che, contrariamente a quanto prevede il regolamento, vengono lasciati aperti nonostante si viaggi stipati come sardine. In quel caso l’autista è intervenuto per farlo chiudere ma la donna che lo spingeva, una nigeriana, ha prima cominciato a dare i numeri, poi lo ha chiuso quando ha visto che il mezzo non ripartiva, e infine lo ha gettato con violenza sul cruscotto.

Un paio di giorni fa, invece, si è scatenata una rivolta nei confronti dell’autista che non accendeva l’aria condizionata. Erano le 11,30 e, effettivamente, sull’autobus faceva caldo. Si trattava di un mezzo “climatizzato” a bordo del quale è vietato aprire i finestrini per non vanificare gli sforzi del refrigeratore dell’aria che in quel caso però era spento. La protesta è partita solitaria, dalle retrovie. Un uomo si è avvicinato all’autista lamentandosi del caldo e poi è tornato a sedere. Dopo due minuti si è alzato di nuovo e con voce grossa si è lamentato dei finestrini chiusi.

A questo punto anche altri viaggiatori hanno preso a gridare mentre l’autista cercava di accendere il condizionatore che, evidentemente, non ne voleva proprio sapere di mettersi in funzione. Un signore, serafico, ha suggerito di telefonare in Olanda (dove secondo lui vengono fabbricati i mezzi). Poi, per magia, l’impianto di condizionamento è partito con buona pace di tutti ma l’autobus era già arrivato a Pescara.

A.Bag.

Guardia alta sulla Linea 38ultima modifica: 2010-09-20T12:00:00+02:00da sagittario290